La criptovaluta della Banca Popolare Cinese è "vicina a entrare in scena”, ha affermato un funzionario dell'istituto finanziario in uno dei forum finanziari del paese, riferisce Bloomberg. Il vicedirettore del dipartimento dei pagamenti della Banca popolare della Cina Mu Changchun ha dichiarato al China Finance 40 Forum che i loro ricercatori lavorano dal 2018 per creare dei sistemi (per le criptovalute) ma non hanno chiarito quando la valuta digitale verrà immessa dallo stato cinese.
Mu ha ripetuto i piani della Banca Popolare Cinese di sostituire i contanti in circolazione (l’aggregato monetario ristretto, M1) con monete digitali, anziché M2 (comprende M1 e altre attività a liquidità elevata e valore certo in ogni momento futuro), che genererebbero credito e inciderebbe sulla politica monetaria.
Il dipartimento sottolinea che le sue osservazioni indicano che la banca centrale cinese sta per introdurre formalmente la sua moneta digitale, sebbene le voci riguardo la ricerca su di essa siano in circolazione da circa cinque anni.
La Banca Popolare Cinese ha affermato all'inizio di agosto che intende "accelerare le ricerche su una moneta legale digitale cinese", tenendo d'occhio lo sviluppo delle criptovalute sia all'estero che in casa. Secondo Bloomberg, la BPC ha precedentemente sostenuto la supervisione di questi assets digitali, citando i rischi per le autorità della politica monetaria, davanti alle pressioni di Facebook a sviluppare la propria valuta digitale, Libra.
Il controllo sulle criptovalute
La Banca Popolare Cinese ha stabilito un forte controllo sulle criptovalute dopo l’introduzione del divieto della detenzione di ICO (Initial Coin Offering, forma d'investimento di recente diffusione, utilizzata da soggetti disposti a collocare capitali in nuovi progetti) e la vendita di bitcoin e valute simili nel settembre 2017. A seguito di questo divieto, sono stati chiusi quasi 100 mercati di scambio di criptovaluta digitali. Allo stesso tempo, la Cina è stata considerata uno dei mercati chiave delle monete digitali, con alcuni rapporti che suggeriscono che ospiti l'80% della produzione di criptovaluta grazie ai prezzi relativamente bassi dell'elettricità in alcune regioni.