In occasione delle celebrazioni questa mattina il sindaco della città vittima del primo bombardamento nucleare della storia, Kazumi Matsui, ha fatto pressioni sul Governo giapponese affinché aderisca al trattato delle Nazioni Unite che vieta le armi nucleari. Il Primo Ministro Shinzo Abe ha però declinato l’invito dicendo che il trattato non riflette la realtà della sicurezza attuale e che il Giappone agisce in linea con gli altri Paesi sotto l’ombrello nucleare degli Stati Uniti e le potenze nucleari del mondo.
Così si era espresso il sindaco Kazumi Matsui durante la cerimonia:
“Chiedo al governo dell'unico Paese al mondo ad aver sperimentato un'arma nucleare di aderire alla richiesta degli hibakusha (sopravvissuti alla bomba atomica, ndr) di firmare e ratificare il TPNW. Esorto i leader giapponesi a manifestare il pacifismo della Costituzione giapponese compiendo il passo decisivo verso un mondo libero dalle armi nucleari”.
Cos’è il Trattato per la proibizione delle armi nucleari
TPNW - Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons – approvato il 7 luglio 2017, è l’unico trattato internazionale che potrebbe essere legalmente vincolante per la completa abolizione delle armi nucleari. Se approvato in teoria renderebbe le armi nucleari illegali. Tuttavia affinchè questo avvenga è necessario che 50 Paesi lo sottoscrivano, mentre ad oggi solo 24 nazioni lo hanno firmato e ratificato. Tra questi non ci sono né le grandi potenze nucleari, né i loro principali alleati. In questo contesto va quindi osservata la disputa tra il sindaco di Hiroshima e il Primo Ministro giapponese.
Il sindaco Kazumi Matsui ha altresì voluto evidenziare che i recenti fallimenti e passi indietro sui trattati internazionali che riguardano i rischi nucleari – dal trattato INF al trattato sul nucleare iraniano – sono un grave pericolo per il futuro dell’umanità e a maggior ragione dall’esperienza della sua città e quella di Nagasaki si dovrebbe approfittare per trarre insegnamento.