Non è chiara l'identità dell'uomo, che dice di avere 33 anni e provenire dal Gambia. Arrivato con un barcone nel 2014, vive da irregolare da quando gli è scaduto il permesso di soggiorno per richiedenti asilo, nel 2016. L'uomo è stato arrestato per spaccio in un giardino di Milano e, dopo un processo per direttissima, ha ricevuto un divieto di dimora.
L'ufficio immigrazione della Questura di Milano non riesce a trovare un paese disposto a riceverlo. Non avendo una identità certa, nessun paese lo riconosce come suo cittadino. Per questa ragione le procedure per l'espulsione sono più complesse e richiedono più tempo del solito.
Reazioni da parte della Lega, il deputato Paolo Grimoldi tuona contro la "sinistra buonista", a favore dell'apertura dei porti: "Quella che oggi arriva da Milano è una storia che vorremmo far leggere alle Boldrini, ai Saviano, alle Carole, ai Majorino, a tutti quelli che nei precedenti cinque anni di Governo tiravano fuori la storiellina del 'poveretti accogliamoli, sono profughi che scappano dalla guerra".
E poi aggiunge, con un post su Twitter: "Quanto è costato questo clandestino in questi cinque anni tra mantenimento e arresti? E quanto è costato in termini di reati commessi? Magari qualcuno tra la Boldrini, Saviano, Majorino o altri ha voglia di rispondermi".
#Milano Immigrato si inventa 6 nomi e non può essere espulso. Quanto è costato questo #clandestino in 5 anni tra mantenimento e arresti? E quanto in termini di reati commessi? Magari qualcuno tra Boldrini, Saviano, Majorino o altri ha voglia di rispondermihttps://t.co/eLNqH6Z3lm
— Paolo Grimoldi (@GrimoldiPaolo) July 31, 2019