La ‘giornata Mondiale ambientale del debito’, cioè il giorno in cui si stima che l’umanità esaurisce le risorse che il pianeta riesce a rigenerare nell’anno, arriva sempre prima di anno in anno. Rispetto a 20 anni fa si parla di due mesi di anticipo – se nel 1993 il giorno di pareggio del debito corrispondeva al 21 ottobre, nel 2003 era già il 22 settembre, il 2 agosto nel 2017 e, appunto, ieri 29 luglio nel 2019. Tutto ciò che consumeremo da oggi fino alla fine dell’anno quindi, secondo questa particolare contabilità, lo stiamo utilizzando a debito nei confronti della Terra cui abbiamo già oggi consumato tutte le risorse dell’anno.
Secondo queste stime — acqua, suolo e aria pulita sono utilizzati 1,75 volte più velocemente rispetto a quanto si rinnovino. Questo significa che l'umanità letteralmente sfrutta 1,75 Terre. Nel lavoro di ricerca si evidenzia anche che gli effetti concreti di questo sfruttamento oltre le reali disponibili sia sempre più tangibile e si manifesti attraverso disboscamento, erosione del suolo, estinzione di specie animali e vegetali, nonché l'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Gli analisti hanno calcolato anche quanti pianeti simili alla Terra servirebbero se tutti consumassero a seconda del regime di sfruttamento delle risorse dei vari Paesi. E’ risultato che, per esempio, se tutti vivessero come in Russia servirebbero 3,2 pianeti, 4,1 come in Australia e ben cinque pianeti se tutto il mondo consumasse al livello degli Stati Uniti. Al contrario, se tutti avessero i modesti consumi pro-capite dell’India, basterebbe anche meno della Terra - 0,7 pianeti sarebbero più che sufficienti.