Secondo il giornale, ci si aspettava che si sarebbero scatenati dei raid aerei nelle prime ore del mattino (intorno all’una di notte di Roma) per evitare un gran numero di vittime tra militari e civili iraniani.
L'obiettivo era essere un certo numero di strutture strategiche, inclusi radar e lanciatori missilistici.
Tuttavia, secondo il giornale, l'operazione è stata cancellata nella fase iniziale di pianificazione. Non è chiaro a cosa sia collegato: o la Casa Bianca ha semplicemente cambiato idea, o ha incontrato difficoltà di natura logistica o strategica, afferma la pubblicazione.
Ieri il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (pasdaran) ha comunicato l’abbattimento di un drone americano nel sud del paese.
Questo ha portato a una nuova esacerbazione del confronto tra Washington e Teheran.
Inoltre una settimana fa nel golfo di Oman vicino alle coste degli Emirati Arabi Uniti sono state sabotate due petroliere. Gli USA hanno accusato l’Iran del sabotaggio.
Prima di questo, Washington ha imposto severe sanzioni contro aree chiave dell'economia iraniana e ha anche dichiarato i pasdaran un'organizzazione terroristica.
In risposta, Teheran ha riconosciuto il Comando Centrale degli Stati Uniti delle Forze Armate come un'organizzazione terroristica, e gli Stati Uniti stessi erano "stato sponsor del terrorismo".
Successivamente, Washington ha inviato la portaerei Abraham Lincoln e dei bombardieri lungo le coste della Repubblica Islamica.
Giovedì, a Trump è stata posta una domanda: se gli Stati Uniti stanno preparando attacchi contro l'Iran dopo l’attacco alle petroliere e l’abbattimento del drone. A questo ha risposto: "Lo scoprirete presto, ovviamente non parleremo allungo di questo, hanno fatto un grosso errore".
In questo contesto, l'autorità dell'aviazione civile statunitense ha emesso un avviso di emergenza che vieta alle compagnie aeree statunitensi di volare nello spazio aereo iraniano sullo stretto di Hormuz e sul Golfo di Oman.