A volte i militari devono costruire nuove basi aeree in luoghi difficilmente accessibili dove è un problema anche trasportare persone e mezzi. Gli esperti di Blue Horizons, il centro di ricerca delle forze armate statunitensi, vogliono semplificare questo compito e hanno proposto di non costruire piste di atterraggio e altre infrastrutture, ma di “farle crescere” con l’utilizzo dei batteri.
Per la realizzazione del progetto, denominato Medusa, Blue Horizons collabora con BioMASON, un’azienda produttrice di biocemento basata in Nord Carolina i cui ricercatori hanno capito come trasformare sabbia e terreno in materiali duri semplicemente aggiungendovi acqua ricca di sostanze nutrienti e batteri speciali.
Crescendo, i batteri producono cristalli di carbonato di calcio che collegano l’uno all’altro i granelli di sabbia. Riempiendo di questo composto degli appositi stampi si possono ottenere mattoni dalla consistenza rigida adatti alle costruzioni, scrive Popular Mechanics.
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Blue Horizons spera che il biocemento possa sostituire non solo i mattoni, ma anche il cemento tradizionale, ad esempio come copertura delle piste di atterraggio. I primi esperimenti, compresa la creazione di un prototipo di 230 metri quadrati, hanno confermato che la tecnologia può essere applicata anche fuori dai laboratori e non necessita di ulteriori modifiche.
L’innovazione permetterà di ridurre notevolmente la quantità di persone e attrezzature necessarie per costruire le basi aeree. E come base del materiale da costruzione si potrà usare il terreno locale. Tuttavia non si sa ancora quanto tempo ci voglia per costruire un intero aerodromo.