Ad oggi nella Marina militare russa ne sono rimasti due. Sputnik vi spiega per quali bersagli sono stati costruiti e quale sarà il futuro di queste navi.
Giganti nucleari
L’idea di creare una flotta sottomarina a propulsione nucleare nacque in URSS alla metà degli anni ’50. Si pensava che la Marina militare avrebbe avuto un incrociatore da 8000 tonnellate con una autonomia praticamente illimitata. Tuttavia, il grande sviluppo della flotta sottomarina statunitense costrinse il comando della marina sovietica a cambiare approccio. Per contrastare i numerosi sommergibili in grado di trasportare missili da crociera e testate nucleari, si vennero a formare interi gruppi antinave. Per difenderli efficacemente, serviva una nave ancor più grande. Il comparto industriale fu incaricato di costruire un incrociatore di stazza pari a 25.000 tonnellate che riuscisse a trasportare a bordo ogni tipologia di armamento navale: missilistico, antinave, d’artiglieria e contraereo. Il progetto prese il nome di 1144 Orlan.
Il primo dei quattro della serie di incrociatori pesanti a propulsione nucleare Kirov (dal 1992 in poi Admiral Ushakov) fu affidato nel 1973 al Northern Design Bureau. Il Kirov non aveva analoghi e divenne la più grande nave non portaerei al mondo. Anche gli americani possedevano sommergibili a propulsione nucleare, ma di dimensioni assai più modeste: a titolo di esempio, la stazza degli incrociatori Virginia è di sole 11.000 tonnellate.
Arsenale della marina
La caratteristica più interessante dell’Orlan è che trasporta una ventina di testate nucleari e tradizionali missili da crociera supersonici Granit. Ogni missile pesa 7 tonnellate ed è in grado di sganciare a 600 km di distanza una carica esplosiva da 750 kg o una testata nucleare di potenza pari a 500 kiloton. La destinazione principale del Granit è la distruzione delle portaerei nemiche. Tuttavia, può colpire anche bersagli costieri.
La difesa contraerea è garantita dal sistema S-300F Fort equipaggiato con centinaia di missili antiaereo. Il sistema è in grado di colpire 6 bersagli aerei e di inseguirne 12 contemporaneamente. La difesa contraerea è, inoltre, resa possibile grazie un secondo sistema, il Kinzhal, che dispone di 128 missili. Può distruggere missili che sono riusciti a penetrare l’area di difesa controllata dal Fort.
Strateghi della marina
Secondo Vyacheslav Popov, ex comandante della Flotta del Nord e ben a conoscenza del Pyotr Veliky, le navi di questa classe sono di vitale importanza per la Marina militare russa. “La destinazione principale di queste navi è la distruzione degli obiettivi marini”, ha spiegato l’ammiraglio. “Tuttavia, garantiscono anche un’importante difesa contraerea. In combattimento l’incrociatore svolge il ruolo di nave principale della difesa contraerea. Il motore a propulsione nucleare permette di rendere l’approvvigionamento energetico infinito. La nave garantisce, inoltre, un’impenetrabile difesa antinave, antisiluro e antimina. È una nave così versatile che avvicinarla e distruggerla è praticamente impossibile. Ho solcato il mare più volte su questa nave e ho potuto vedere quant’è efficiente il sistema di difesa contraerea e come vengono abbattuti i missili supersonici”.
Queste navi, ha aggiunto Popov, rivestono una grande importanza politica. “La flotta, a differenza delle altre tipologie di Forze armate, è in grado di eseguire missioni anche in tempo di pace senza infrangere norme e trattati internazionali e senza oltrepassare i confini”, ha osservato l’ammiraglio.
“In generale gli oceani sono spazio neutrale ad eccezione delle strette strisce delle acque territoriali e delle aree di scambio. Le nostre navi sono pronte a battere la propria bandiera, a far valere la propria presenza in qualsiasi punto dell’oceano. Un incrociatore, un cacciatorpediniere, una fregata possono fare scalo praticamente in qualsiasi porto del mondo. È improbabile che venga presa come una visita in amicizia. Ma comunque la flotta può raggiungere qualunque punto del pianeta e riveste una grande importanza come strumento della politica estera russa”.
Oggi la Marina militare russa possiede due Orlan. Il Pyotr Veliky, ammiraglia della Flotta del Nord, porta a termine con successo le sue missioni. L’Admiral Nakhimov è ora sottoposta a un importante intervento di ammodernamento e ristrutturazione che, secondo le previsioni del Ministero della Difesa, sarà terminato entro il 2021.
Un’altra nave, l’Admiral Lazarev, è ad oggi in fase di conservazione. I media russi e stranieri hanno reso noto che durante l’ammodernamento gli Orlan potranno essere equipaggiati con i nuovi missili supersonici Zircon, con i sistemi missilistici Oniks e Kalibr.