Una faida di lunga data
Nel 2015 gli scienziati che avevano studiato i frammenti del cranio di Neanderthal, trovato nella grotta di Cova Negra in Spagna, sono giunti alla conclusione che ad ucciderlo sarebbe stata la pantera Panthera pardus che viveva in quelle zone nel Pleistocene. Ad indicarlo la forma e la distanza tra i 3 segni di zanne del predatore.
I ricercatori spagnoli hanno analizzato 124 casi in cui animali selvatici hanno aggredito l’uomo provocando danni alle ossa e ai tessuti delle vittime proprio come quelli causati solitamente da felini, canidi e orsi.
È stato appurato che i più pericolosi per l’uomo, sia in epoca preistorica sia ora, sono i grandi felini. Sono responsabili del numero maggiore di vittime in quanto attaccano da dietro e danneggiano gravemente gli organi vitali nelle aree di collo, cervello e clavicole.
Gli orsi, poi, danneggiano proprio le ossa. Attaccano usando le zampe anteriori e tutto il loro peso. Di norma, il colpo principale viene dato alle aree di cervello, collo, clavicole e petto. Gli arti con cui la vittima cerca di proteggersi non riescono a perseguire nell’intento.
Le carie spingono i felini a uccidere
A causa delle zanne di leoni e tigri, secondo diversi dati, muoiono alcune decine di persone l’anno. Come hanno stabilito i biologi dell’Università Vanderbilt, i grandi felini possono essere spinti ad attaccare gli uomini non dalla fame (come si pensava in passato), ma dal mal di denti.
Gli scienziati hanno analizzato alcuni casi di gravi aggressioni di leoni sugli uomini e hanno studiato le carcasse di 3 animali predatori di uomini. In 2 specie, vissute a distanza di 100 anni, si osservavano problemi del cavo orale.
Il leone dello Tsav (Kenya) che insieme al suo “socio” nel 1898 mangiò 35 persone i 9 mesi aveva un’infezione. Nella radice di un dente gli si era formata un’ampia cavità piena di pus. Questo impediva al leone di cacciare normalmente: infatti, non riusciva a usare appieno la sua mandibola per azzannare una zebra o un bisonte. Dunque, dovette passare agli uomini, una preda più facile da catturare.
Inoltre, lo studio ha dimostrato che anche il lupo di Mfuwe (Zambia) che nel 1991 mangiò 6 persone aveva gravi problemi ai denti.
Orsi cannibali
Gli orsi raramente attaccano l’uomo. Di norma, temono l’uomo e cercano di stargli lontano. Ma in alcune situazioni gli orsi sono aggressivi. Ad esempio, quando la madre cerca di proteggere i cuccioli o il maschio di difendere il cibo, anche se si tratta di resti lasciati dai turisti per terra.
Secondo i dati raccolti da alcuni ricercatori canadesi, negli ultimi anni si sono fatte più frequenti le aggressioni di orsi in aree che questi ritengono proprie. L’animale segue appositamente l’uomo per mangiarlo.
Il più pericoloso è l’orso bianco perché ama la carne. Al secondo posto c’è il grizzly. Gli orsi bruno e nero attaccano solo d’inverno e all’inizio della primavera quando c’è ancora la neve e non crescono né erba né radici.
La caccia dei coccodrilli affamati
A gennaio di quest’anno un coccodrillo tenuto in un laboratorio di ricerca in Indonesia ha mangiato viva una biologa che gli stava dando da mangiare.
I più pericolosi sono i coccodrilli del Nilo (Crocodylus niloticus). Arrivano a mangiare alcune centinaia di uomini l’anno.
Negli ultimi anni si sono fatti più frequenti i casi di attacchi da parte di coccodrilli in Florida. Gli scienziati dell’università locale ritengono che i coccodrilli del Nilo importanti dai commercianti di animali si sarebbero riprodotti nella zona per via delle condizioni climatiche favorevoli e adesso si sono messi a cacciare chiunque passi sotto loro vicino.
Una morsa letale
L’anaconda è il serpente più grande al mondo. Le specie adulte raggiungono i 5 metri di lunghezza e pesano anche 100 kg. I ricercatori che hanno studiati questi rettili nelle giungle venezuelane hanno trovato anche esemplari lunghi 6 metri.
I ricercatori osservano che le dimensioni del serpente gli permettono di inghiottire un uomo intero. Quando nel 2014 nell’ambito di un programma divulgativo per la TV l’erpetologo americano Paul Rosolie decise di diventare volontariamente una preda per l’anaconda, il serpente non si tirò indietro e cominciò a soffocarlo. I colleghi di Rosolie, però, arrivarono in tempo e lo salvarono, spaventando il predatore.