Socialisti del Psoe in testa alle elezioni legislative in Spagna, ma senza una maggioranza chiara. E’ la situazione fotografata alla chiusura delle urne, alle 20, dai primi opinion poll. Il gruppo di Pedro Sanchez precede nell’ordine il Partito Popolare, Ciudadanos, Podemos e Vox. La formazione dell’ultradestra spagnola fa dunque il suo ingresso al Parlamento di Madrid per la prima volta.
Molto alto il dato dell’affluenza, che alle 18, a due ore dalla chiusura, era del 60,7%.
Secondo l’opinion poll rilasciato di Gad3 per Rtve, il partito socialista, secondo questi primi dati, otterrebbe il 28,1% dei voti (116-121 seggi) ma non sarebbe in grado di governare da solo. Il partito popolare di Pablo Casado avrebbe invece il 17,8% dei voti (69-73 seggi). A Podemos è attribuito il 16,1% delle preferenze (42-45 seggi), a Ciudadanos il 14,4% (48-49 seggi). Con il 12,1% (36-38 seggi), la destra estrema di Vox entra in Parlamento.
Anche per Cadena Cop, il PSOE sarebbe la prima forza con il 26,8% dei voti e 105-120 seggi. Il PP sarebbe al 18,3% (67-77 seggi), Ciudadanos al 14,2% (40-50) e Podemos al 16,8% (45-60). Per Cadena Cope, Vox otterrebbe tra 35 e 50 seggi con il 12,7% dei voti.
Nel nuovo Parlamento si sentirà parlare “con fermezza e determinazione di unità della nazione e di libertà e uguaglianza di tutti gli spagnoli”, ha commentato a caldo la presidente di Vox a Madrid, Rocio Monasterio, che ha parlato di “elezioni storiche”. Il segertario generale di Ciudadanos, José Manuel Villegas, da parte sua ha espresso grande apprezzamento per l’alta partecipazione, che “potrebbe essere storica”, pur rammaricandosi del fatto che “il crollo del Pp” renda di fatto impossibile “una maggioranza alternativa” a Pedro Sánchez.
Se i numeri della rilevazione Gad3 venissero confermati dai dati reali, dunque, il blocco di sinistra avrebbe dunque necessità del sostegno di una parte degli indipendentisti catalani per poter governare. I socialisti di Sanchez (che avrebbe 116-121 seggi) e Podemos di Pablo Iglesias (con 42-45 seggi) insieme si fermerebbero a 158-166 deputati, quindi meno della maggioranza assoluta di 176 seggi. Sanchez potrebbe dunque ottenerla solo con un accordo con il Pnv (all’1,30%, con 6 seggi) e il catalano Erc (3,30%, 13-14 seggi). Il suo futuro alla Moncloa, perciò, dipenderebbe almeno in parte dall’indipendentismo catalano.
Fonte: Askanews