Una cosa che appare molto simile al “vaffa” di Beppe Grillo, e alla sua promessa di “rivoltare l’Italia come un calzino” una volta preso il potere. Per Grillo, come si è visto, non è stato così facile. Per Zelenskij tutto lascia pensare a una impresa impossibile. L’Ucraina uscita dal colpo di stato di Euromaidan ha un debito letteralmente “impagabile”, un deficit che non si vede come possa cancellare, un’industria che va indietro, un’inflazione incontenibile, un’indipendenza azzerata, un’agricoltura che non ha esportazione.
L’avventura, cavalcata col Settore Destro (aiutati da CIA e polacchi) e banderisti (seguaci del nazista Bandera) di Svoboda si è conclusa con la perdita della Crimea e di due repubbliche autoproclamate, nel Donbass. Il voto dice inequivocabilmente che la stragrande maggioranza degli ucraini si è pentita di aver “lasciato fare” agli avventuristi anti-russi. Ma, non essendoci nessuna alternativa ragionevole a normali rapporti con la Russia, ha votato un attore comico la cui autonomia politica è inesistente. In attesa di un miracolo che non verrà.
E Donald ha poche idee e confuse, salvo quella — impossibile — di riportare l’America in prima posizione mondiale. È un’America, quella di Trump, che come sempre impartisce ordini. Ma ora questi ordini sono diventati molto strani, spesso contraddittori, comunque imprevedibili. L’unica cosa certa è che papà Donald vuole più soldi dagli alleati europei, i quali cominciano lentamente a capire che quei soldi servono solo a soddisfare i capricci di un imperatore lunatico.
In fin dei conti anche per lui il russo è lingua madre. Se non ne terrà conto farà fatica a tenerli buoni. La questione più urgente sarà quella di tenere insieme un paese che è incrinato da molte linee di faglia. Gli oligarchi che hanno dato il benservito a Poroshenko non hanno dimostrato di avere una statura politica all’altezza di un paese così grande e così importante per gli equilibri europei. Vedremo se Zelenskij sarà capace di frenare la loro famelica ambizione. Se non ci riuscirà potrebbe non durare un quinquennio.
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