Il documento era stato firmato il 4 giugno 1999 tra l’Ucraina, la Russia, la Bielorussia, l’Armenia, la Georgia, il Kazakhstan, il Kirghizistan, la Moldavia, il Tagikistan e l’Uzbekistan.
Le parti avevano aderito all’obbligo di “garantire il regime di segretezza delle informazioni in loro possesso sulle invenzioni segrete (...) create nell’ex URSS”.
Precedentemente il presidente ucraino Petr Porošenko aveva assegnato al Consiglio dei Ministri il compito di comincare la procedura di uscita dell’Ucraina dagli organi fondatori della Comunità degli Stati Indipendenti.
Aveva inoltre dichiarato che Kiev avrebbe analizzato attentamente tutti gli accordi internazionali firmati come membri della CSI e sarebbe uscita da quelli che avrebbe considerato “anche solo minimamente incompatibili con gli interessi nazionali”.
Ad agosto 2018 è stata chiusa la rappresentanza ucraina presso gli organi della CSI e le comunicazioni sono ora effettuate tramite l’Ambasciata ucraina a Minsk.