Quanto al decreto crescita, che contiene la cosiddetta norma “salva-Roma” contestata dal Carroccio, “è tutto molto semplice – ha detto – la posizione della Lega è chiara: o si aiutano tutti i comuni in difficoltà, o non si aiuta nessuno”.
Salvini ha negato che oggi, nel Consiglio dei ministri che dovrebbe approvare il provvedimento, sia in gioco il destino dell’esecutivo: “Non c’è crisi alle porte”, ha sostenuto, ma ha ammesso che i litigi fra alleati non sono inventati: “Questo è vero. Ma da qui a vaticinare la caduta del Governo c’è una bella differenza”.
“Mi sono dato sette giorni – ha ribadito il segretario leghista – per chiudere su autonomia, giustizia, riforma fiscale, della scuola e dell’università. E faccio saltare il Governo?”.
Fonte: Askanews