Queste opzioni includono la stazionamento di più droni o mezzi volanti presso la base aerea militare di Larissa, nella Grecia centrale. Inoltre, gli Stati Uniti sembrano disposti ad aumentare la loro partecipazione alle esercitazioni militari greche e ad ampliarne la portata.
Data la sempre più stretta cooperazione militare tra i due paesi, la Grecia si aspetta che anche le navi americane attracchino più frequentemente nei porti del Mar Egeo.
Il rafforzamento delle relazioni ha coinciso anche con un aumento della tensione nell'Alleanza tra Washington e Ankara, perché Atene si trova a guadagnare geopoliticamente dal cambiamento dell'equilibrio di potere nel Mediterraneo orientale.
La settimana scorsa, Washington ha fortemente esortato la Turchia a non acquistare il sistema russo S-400 per la difesa aerea, mentre, quasi allo stesso tempo, l’atto per il partenariato sulla sicurezza ed energia è stato sottoposto al Congresso degli Stati Uniti, con l'obiettivo di rilanciare la Grecia e Cipro sia militarmente che diplomaticamente.
Inoltre, si prevede che continui anche l'uso della base aerea di Stefanovikeio, nella Grecia centrale, da parte degli elicotteri statunitensi, oltre ai porti di Alexandroupoli o Salonicco che fungono da scalo per i voli verso l'Europa orientale.
Sebbene Atene abbia accolto con favore la nuova fase dei legami militari con Washington, vuole, a tutti i costi, evitare di finire al centro delle tensioni tra USA e Turchia.
La Grecia si preoccupa anche del modo in cui la Turchia ha reagito alla sua crescente cooperazione con la Macedonia settentrionale. Ankara ha già informato la Grecia che considera estremamente ostile la retorica che vuole un’imposizione di ostacoli per frenare l'influenza della Turchia nei Balcani occidentali.