"Dobbiamo assicurarci che vengano incluse tutte le parti interessate in questo trattato... Altri paesi, oltre agli Stati Uniti e la Russia. Forse non ci riusciremo, forse finirà tutto con il fatto che lavoreremo solo con I russi sono su questo, ma se parliamo di potenziale nucleare, quindi dal punto di vista di una minaccia per gli Stati Uniti, la situazione è cambiata molto", ha detto in un’udienza al Senato degli Stati Uniti.
Rispondendo a una domanda aggiuntiva, Pompeo ha chiarito che intendeva la Cina.
Il trattato sulla riduzione delle armi strategiche offensive, firmato dalla Russia e dagli Stati Uniti nel 2010, è entrato in vigore il 5 febbraio 2011. Esso prevede che ciascuna parte riduca i suoi arsenali nucleari in modo tale che, dopo sette anni e oltre, le quantità totali di armamenti non superino 700 missili balistici intercontinentali, missili balistici su sottomarini e bombardieri pesanti, oltre a 1.550 testate e 800 veicoli di lancio dispiegati e non dispiegati.