Secondo lui, l'operazione chiamata SneakyPastes è stata organizzata dal gruppo hacker arabo “gaza”, attivo in Medio Oriente e Nord Africa.
La sua maggiore attività si è verificata tra aprile e novembre 2018.
Gli hacker hanno utilizzato strumenti semplici e poco costosi: l'infezione si è diffusa inviando e-mail con allegati di phishing.
Come hanno scoperto gli analisti, almeno tre gruppi hacker si sono uniti per la campagna: Operation Parliament, Desert Falcon e MoleRats.
Secondo Hasbini, circa 240 tra persone e società di 39 Paesi sono state colpite. Tra le vittime figurano dipartimenti, partiti, ambasciate, missioni diplomatiche, agenzie di stampa, istituzioni educative, banche, attivisti della società civile e giornalisti.
Il maggior numero di vittime degli attacchi hacker è stato rilevato nei territori palestinesi, in Giordania, Israele e Libano, ha detto l'analista.
Kaspersky Lab ha fatto sapere che i risultati della sua inchiesta sono stati consegnati alle forze dell'ordine.