Speriamo che questa piccola guida possa costituire un punto di riferimento sui partecipanti alla campagna elettorale e presentare le posizioni che essi difendono.
Likud
Il partito in carica Likud, fondato nel 1973, inizialmente era un gruppo di partiti al quale appartenevano il movimento politico israeliano Herut, il Partito liberale, Centro libero, Lista nazionale e Movimento operaio per un Grande Israele.
Nel 1988 i partiti si unirono a formare Likud, un partito di destra i cui ex leader sono Menachem Begin, Yitzchak Shamir, Ariel Sharon e chiaramente Benjamin Netanyahu, l’attuale primo ministro.
Sebbene la politica portata avanti da Likud sia spesso stata designata come quella dell’“uomo duro” della politica israeliana, su questioni religiose il partito ha sempre tenuto posizioni laiche. Nonostante questo i partiti religiosi israeliani si sentono più a proprio agio in coalizione con Likud che con altri.
Blu e bianco
Il maggiore e più nuovo partito politico israeliano è forse la più grande minaccia che Netanyahu deve affrontare da quanto è stato rieletto primo ministro nel 2009.
La coalizione, così chiamata in onore dei colori della bandiera israeliana e guidata dall’ex direttore del Quartier generale dell’Esercito israeliano Beni Gants, arriva addirittura a superare Likud in alcuni sondaggi. Sebbene Gants si ritenga un patriota, è un novizio della politica. Dunque, ha radunato sotto Bianco e blu molti ex ministri e attori della politica per aumentare le sue chance nella campagna elettorale.

I principi fondamentali di partito sono l’introduzione di limitazioni al mandato del primo ministro, l’imposizione del divieto di lavorare presso il Knesset ai politici colpevoli di gravi infrazioni, l’introduzione di emendamenti alla legislazione israeliana sulle minoranze che limita i poteri del Rabbinato riguardo ai matrimoni nel Paese, l’investimento nello sviluppo dei bambini in tenera età, l’ampliamento dell’accesso alla sanità e il ripristino dei negoziati con l’Amministrazione palestinese per la conclusione del trattato di pace.
Il Partito israeliano dei lavoratori è il successore del partito Mapay e come tale storicamente ha (o forse aveva) un’ideologia sionistico-socialista moderata. Creato nel 1968 in seguito alla fusione dei partiti Mapay, Achdut HaAvoda e Rafi, il partito negli ultimi anni è passato dal partecipare autonomamente alle elezioni al farlo in una coalizione.
Così come il suo analogo britannico molto legato ai sindacati del Paese, il Partito dei lavoratori israeliano intratteneva stretti rapporti con Histadrut (Federazione generale dei lavoratori israeliani), ma alla metà degli anni ’90 la sua politica economica si fece meno radicale e in larga misura cominciò a corrispondere ai principi della socialdemocrazia europea.
Il partito sostiene ideali di sinistra riguardo al conflitto israeliano-palestinese e fu il primo grande partito ad auspicare i negoziati con l’Organizzazione per la liberazione della Palestina e a sostenere la creazione della nazione palestinese.
A partire dalla creazione di Israele il partito dei lavoratori ha dominato la scena politica del Paese: 5 furono i primi ministri israeliani provenienti da questo partito. Tuttavia, da allora il successo del partito è calato: nel 2009 ha ottenuto un numero di voti molto basso conquistandosi solamente 13 seggi.
È stato creato da un ex ministro del partito Likud, Moshe Kahlon, a novembre 2014. La politica del partito a livello di sicurezza prevede misure decise, ma per il resto il suo manifesto ha un approccio più sociale: reddito minimo, risoluzione delle questioni di corruzione a livello locale e nazionale, diminuzione delle disuguaglianze economiche. È invece molto complicato capire la posizione del partito su questioni come la religione.
Hadash-Ta'al (Fronte democratico per la pace e l’uguaglianza)
Si tratta di una lista elettorale congiunta di due partiti arabi: Hadash e Ta’al. Questi due partiti sono entrati nell’alleanza politica “Lista unica” composta dai 4 maggiori partiti politici ad aver partecipato alle elezioni del 2015 e scioltasi a inizio 2019. Poco prima della scadenza per la presentazione delle liste Hadash (guidato da Ayman Odeh) e Ta'al (guidato da Ahmad Tibi) hanno convenuto di unirsi.
Inizialmente Hadash sosteneva idee comuniste e fu probabilmente il primo partito israeliano a proporre un programma basato sul “principio di coesistenza di due nazioni” per risolvere il conflitto israeliano-palestinese. Oggi il partito continua a richiedere la restituzione di tutti i territori ancora occupati da Israele tra cui le Alture del Golan.
Ta’al (Movimento arabo per il rinnovamento) fu creato alla vigilia delle elezioni del 1996, ma non riuscì a superare la soglia elettorale e a ottenere seggi in parlamento. Per fare questo dovette unirsi ad altri partiti: Balad nel 1999, poi Hadash nel 2003, e Ra'am nel 2006, 2009, e 2013.
SHAS
Acronimo di Shomrei Sefarad, guardiani della tradizione sefardita. SHAS fu creata nel 1984 dagli ebrei sefarditi ortodossi in risposta ai loro problemi istituzionali e alla loro mancata rappresentazione nella politica israeliana.
Yisrael Beitenu (Israele è la nostra casa)
La chiave per capire l’obiettivo principale di questo partito è racchiusa nel suo nome. Creato da Avigdor Liberman alla vigilia delle elezioni del Knesset nel 1999, il partito tentò di incrementare l’immigrazione ebraica dall’Unione sovietica e di rappresentare gli interessi dei cittadini dell’URSS che si erano già trasferiti in Israele.
Il programma politico di Yisrael Beitenu si presenta come un’unione di politica estera e di sicurezza aggressiva, visioni economiche troppo liberali e il sostegno alla nazione palestinese.
Giudaismo unito della Torah (Yahadut HaTorah)
La coalizione è composta dai partiti politici radicali Agudat Israel e Degel HaTorah e fu creata nel 1992. Il gruppo difende gli interessi della comunità israeliana Haredi. Il partito è deciso a difendere e conservare il carattere religioso dello Stato di Israele. Una delle manifestazioni dell’attaccamento alle tradizioni è la seguente: nel settembre 1999 questo gruppo ha abbandonato il governo di coalizione in segno di protesta contro la fornitura di una turbina alla centrale elettrica Ashkelon nel giorno del Sabbath, il sabato ebraico.
Ra'am-Balad
Si tratta di una lista elettorale di due partiti (Ra’am e Balad). Proprio come Hadash-Ta’al fu parte dell’alleanza a 4 Lista unita che partecipò alle elezioni del 2015. Come nel caso dei loro ex compagni, convennero di unirsi poco prima della scadenza per la presentazione delle candidature. In caso contrario nessuno di loro avrebbe superato probabilmente la soglia elettorale (anche se ancora non si sa se continueranno a lavorare insieme).
Zehut (Identità)
Zehut è un partito liberal-nazionale creato nel 2015 da Moshe Feiglin, ex deputato di Likud, dopo che non riuscì a ottenere un seggio al Knesset. L’obiettivo principe di Zehut è la conservazione dell’identità ebraica che conferisce ai cittadini la massima libertà personale, e la creazione di un Grande Israele (sebbene sostenga anche la separazione tra stato e religione).
Magen (Scudo)
Il partito Magen è stato creato alla vigilia delle elezioni del 2019 da Gal Hirsh, generale di brigata israeliano in pensione a capo della 91a divisione dell’Esercito israeliano durante la guerra in Libano nel 2006. Hirsh pone la sicurezza di Israele al di sopra di tutto e sostiene che in caso di elezione il suo partito “riporterà la morale in Israele”.
Questa lista elettorale congiunta è stata creata prima delle elezioni da Casa ebraica, Unione nazionale e Otzma Yehudit. In passato la coppia dei primi due partiti partecipò a diverse elezioni, ma prima delle votazioni del 2019 sono stati costretti ad includere anche Otzma Yehudit per avere più chance di essere rappresentati al Knesset.
Gesher (Ponte)
Gesher è un partito di centro creato nel 1995 dopo le dimissioni di David Levy di Likud. Nel suo programma il partito ha posto l’attenzione sulla pace e l’uguaglianza sociale. Il partito in seguito ha occupato seggi in parlamento in coalizione con Likud fino al 1998 quando Levy abbandonò il partito e si unì al Partito israeliano dei lavoratori. Il partito fu sciolto nel 2003 e tale rimase fino a quando la figlia di Levy, Orly Levy-Abekasis, lo ripristinò per le elezioni del 2019.
Merets
Essendo un partito politico social-democratico sionista di sinistra, Merets sostiene l’uguaglianza sociale e la separazione tra stato e religione, concedendo agli arabi israeliani uguali diritti e auspicando la convivenza pacifica di due nazioni. Si oppone inoltre all’espansione degli insediamenti, propone di collaborare per la pace e di liberare i territori occupati.
La nuova destra
Il partito è stato creato poco prima delle elezioni dagli ex deputati di Casa ebraica Naftali Bennett e Ayelet Shaked. Essendo un partito sionista di destra, è categoricamente contro la creazione di una nazione palestinese e si oppone ai meccanismi della libera economia di mercato.