Trovata nave della seconda guerra mondiale affondata al largo della Sicilia

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Il relitto dell'incrociatore Giovanni delle Bande Nere, affondato nell'aprile del 1942 da un sottomarino britannico, è stato rinvenuto nel Mar Tirreno, tra l'isola di Stromboli e la Sicilia. Lo riferisce oggi la marina militare italiana.

Il ritrovamento è stato effettuato a una profondità compresa tra i 1460 e i 1730 metri a 20 chilometri a sud di Stromboli, grazie ai sommergibili del cacciatorpediniere Vieste.

L'incrociatore Giovanni delle Bande Nere affondò il primo aprile 1942, colpito da due siluri lanciati dal sottomarino britannico Urge. L'incrociatore, spezzatosi in due tronconi, affondò in due minuti. L'attacco avvenne dopo la partenza dal porto di Messina, mentre faceva rotta verso La Spezia. Il Giovanni delle Bande Nere era accompagnato da due imbarcazioni d'appoggio, che portò salvarono parte dell'equipaggio dopo l'attacco. Secondo le cifre ufficiali, 373 persone persero la vita (altri dati ne indicano 287 o 381).

I sommergibili del cacciatorpediniere Vieste hanno perimetrato l'area della probabile posizione della nave affondata, scansionando il fondale e realizzando foto e video dei detriti trovati. Tra questi ci sono un cannone, la campana della nave, un siluro e l'elica.

La figlia di uno dei sopravvissuti, il fuochista di 20 anni Gino Fabbri, ha descritto l'affondamento dell'incrociatore nel suo libro, seguendo i racconti del padre. Subito dopo l'esplosione, le luci si spensero, ma Gino riuscì a fuggire dalla sala macchine e calare una lancia di salvataggio in mare. Egli fu trascinato via da altri marinai che cercavano di aggrapparsi a lui in cerca di salvezza. Fabbri cadde in acqua, ma riuscì a nuotare verso un'altra nave grazie a un giubbotto di salvataggio, mentre il suo incrociatore affondava "chiudendosi come un libro".    

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