L’Unione Europea farà la fine dell’URSS, parola di Soros

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Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del sovranismo. Il magnate George Soros lancia l’allarme e chiama i cittadini pro-Europa a mobilitarsi contro i pericolosissimi sovranisti. Le elezioni europee di maggio segneranno la fine della vecchia Unione Europea e l’avvento delle forze populiste?

Il miliardario americano-ungherese George Soros in un editoriale su The Guardian non usa mezzi termini e prevede per l'Unione Europea la stessa fine dell'Unione Sovietica. Secondo il magnate il collasso dell'Ue avverrà per mano delle forze sovraniste, che rappresentano in realtà, parola dello stesso Soros, una risposta alla crisi attuale dell'Unione Europea, sempre più lontana dai popoli.

"Credo che i sovranisti possano svolgere un ruolo. Il problema è che al momento queste forze sovraniste non hanno una strategia comune. A me sembra che manchi al momento un manifesto delle forze sovraniste, il sovranismo al momento non ha partorito che Bannon e di Bannon in Italia non abbiamo bisogno", è l'opinione espressa in un'intervista a Sputnik Italia da Paolo Becchi, docente di filosofia del diritto presso l'Università di Genova.

— Professore Becchi, cosa ne pensa delle dichiarazioni di Soros secondo cui l'Europa dovrebbe svegliarsi ed affrontare la minaccia sovranista?

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— Probabilmente Soros ha capito le cose stanno prendendo una brutta piega. Mentre altri probabilmente hanno sottovalutato il fenomeno del populismo o come io dico in Europa del "sovranismo", Soros, con l'avvicinarsi delle elezioni europee, si sta rendendo conto che ci potrebbe essere una forte affermazione dei movimenti sovranisti all'interno del parlamento europeo. Quindi mette in guardia contro questo possibile rischio.

Bisogna però stare attenti a non confondere certe cose: l'Unione Europea farà la fine dell'Unione Sovietica non perché esistono i sovranisti. I sovranisti sono stati una risposta ad un'Unione Europea che ormai ha perso il contatto con la realtà dei popoli, parliamo quindi di Elite che si erano ormai completamente autonomizzate rispetto ai popoli, come del resto era accaduto in Unione Sovietica.

E' una risposta sana quella del sovranismo, l'Unione Europea è chiusa in se stessa, le elite si sono chiuse in se stesse ed il popolo ha reagito. Vorrei fare un esempio.

— Quale?

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— Io non voglio fare adesso un discorso pro o contro Maduro che è un violento e un assassino. L'Unione Europea dice però di voler difendere il processo democratico che comincerà con Guaidò. Ora, a me non interessa entrare in questa vicenda, però sono tre mesi che le persone si incontrano per strada tutti i sabati, sono tre mesi che cittadini francesi muoiono pestati o perdono un occhio... e questo secondo loro è la democrazia? Secondo loro quindi l'Unione Europea deve tacere su come viene massacrato un movimento di dissenso come quello dei gilet gialli? Abbiamo quindi un silenzio da una parte ed una presa di posizione nei confronti di Maduro perché sta distruggendo il Paese. Menomale che i bravi americani intervengono non ancora militarmente ma prima o poi lo faranno. Allora io mi domando se tutto ciò sia sostenibile... è chiaro che un'Unione Europea che si comporta in questo modo non trova più l'appoggio dei cittadini.

— Il problema quindi è il distaccamento fra la politica e i cittadini?

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— Soros paventa il pericolo del sovranismo, però la mia paura è un'altra: che i cittadini ormai disillusi da tutto non vadano più a votare! E' vero che in Italia c'è una forte affermazione nazional - popolare di Salvini però attenzione perché anche i dati elettorali in Abruzzo, dove ha stravinto, il 10% rispetto alle elezioni precedenti non sono andati a votare. Il problema è che le elite sono in crisi, ma i popoli dovrebbero riuscire ad esprimere dei leader alternativi e vedremo se ci riusciranno o meno. E' chiaro che i gilet gialli sono la tipica espressione del movimento populista, ma poi bisogna vedere cosa succederà ....

— Quali prospettive vede per maggio, il voto confermerà questa nuova Europa oppure no?

— Io credo che non sarà possibile andare avanti con quella maggioranza ora presente nel parlamento che si fonda fondamentalmente su due grandi partiti: il partito socialista europeo e quello popolare europeo. Credo quindi che i sovranisti possano svolgere un ruolo. Il problema è che al momento queste forze sovraniste non hanno una strategia comune, tanto è vero che, ed io qui sono molto critico, l'internazionale sovranista dovrebbe essere fatta da Bannon... ma qui stiamo veramente alla follia! Bannon ha sicuramente svolto un ruolo negli Usa supportando Trump, ma l'Europa deve camminare sulle sue gambe ed i sovranisti dovrebbero organizzare una propria internazionale sovranista diretta da sovranisti europei.

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L'Europa deve ricominciare a giocare un ruolo strategico fondamentale nei grandi spazi in cui si suddivide il pianeta e potrebbe farlo, ma non nel senso voluto da Soros o da questi grandi centrali di potere finanziario che pensano ad un mondo globale unico. Bisogna invece tenere presente che il mondo verso cui andiamo non è un mondo unico ma multipolare, in cui la Russia è chiamata a svolgere un ruolo importante ed ovviamente gli Stati Uniti un altrettanto ruolo importante, per non parlare poi dell'ascesa della Cina. In questo contesto multipolare, formato poi da altri grandi paesi, l'Europa può svolgere un ruolo come Europa. Il fatto che ci sia un'Unione fra i diversi popoli europei pur mantenendo le differenze, secondo me è fondamentale, perché l'Europa può effettivamente svolgere un ruolo strategico fondamentale non tanto pro Russia o pro Stati Uniti d'America, ma appunto neutrale sia alla Russia che agli Stati Uniti.

— L'Europa oggi invece in che senso funziona?

— Oggi invece l'Europa è completamente subordinata agli Stati Uniti ed invece dovrebbe cominciare a svolgere un proprio ruolo in questo scacchiere internazionale negando in qualche modo l'idea di globalizzazione, poiché l'idea fondamentale di Soros è quella dove non esistono questi grandi spazi, per Soros esiste un unico grande spazio che è il mondo intero completamente indistinto governato dalle grandi elite finanziarie.

— Perché secondo lei Soros adesso è così preoccupato per Bruxelles?

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— E' preoccupato perché si rende conto che per la prima volta con queste elezioni potrebbe esserci una ventata populista, sovranista, che per lui rappresenta il male supremo. Una ventata populista significherebbe che l'Europa cambia di direzione ed invece che essere globalista diverrebbe sovranista, un'Europa non più basata sull'idea di un unico super stato governato dalla finanza, ma una confederazione di stati rispettosa delle singole sovranità nazionali. Per questa ragione Soros ha lanciato l'allarme cercando di contrastare i movimenti sovranisti che possono creare una difficoltà con le elezioni europee.

Questo cambiamento si potrebbe fare solo se si ha una visione alternativa dell'Europa che le forze sovraniste dovrebbero presentare in alternativa alla vecchia Europa. Quello a cui noi invece assistiamo è che la vecchia Europa si rende conto di essere in crisi e fa di tutto per salvare il salvabile, mentre d'altra parte chi ha la possibilità di cambiare a mio avviso è ancora privo di una visione complessiva. Abbiamo rivolte sovraniste in Francia che non sappiamo dove andranno a finire ma al momento restano rivolte, abbiamo un governo sovranista in Italia ma sostanzialmente basato sull'idea fondamentale che il problema sono i migranti. E' vero che i migranti sono un problema ma non è soltanto su questo che puoi costruire un'idea di una nuova Europa. Su che cosa costruire un'idea di Europa in un mondo multipolare? A me sembra che manchi al momento un manifesto delle forze sovraniste. Uno spettro si aggira per l'Europa, lo spettro del sovranismo, che tutti sanno essere l'affermazione con cui comincia Marx nel Manifesto del partito comunista; ora è vero che non c'è più il comunismo e abbiamo il sovranismo, però Marx aveva elaborato un programma politico per il proletariato, il sovranismo al momento non ha partorito che Bannon e di Bannon in Italia non abbiamo bisogno.

L'opinione dell'autore può non coincidere con la posizione della redazione.

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