L'influente partito sciita libanese Amal non vuole vedere un solo rappresentante libico mettere piede a Beirut finché le autorità nazionali non otterranno informazioni affidabili sul destino del suo leader, l'imam Musa al-Sadr e dei suoi due accompagnatori scomparsi diversi decenni fa a Tripoli in circostanze ancora oscure. Le tensioni tra Libia e Libano hanno convogliato l'attenzione sulla situazione capitata ad Hannibal Gheddafi, uno dei figli dell'ex leader libico Muammar Gheddafi. Dal 2015 è rinchiuso in una prigione libanese. È accusato di nascondere informazioni sulla scomparsa di Musa al-Sadr. Per la prima volta dalla sua detenzione Hannibal Gheddafi ha accettato di rispondere a diverse domande dei media. In un'intervista con il corrispondente di RIA Novosti Rafael Daminov ha raccontato come è finito nel carcere libanese e se conosce davvero i dettagli della scomparsa del predicatore sciita.
Si trova agli arresti in Libano con l'accusa di aver nascosto informazioni sul caso di Musa al-Sadr. C'è qualche indagine ufficiale su questo caso, il processo è iniziato? Ha davvero qualche informazione sulla scomparsa dell'imam Musa al-Sadr e dei suoi due accompagnatori?
Dopo aver detto al giudice impegnato nelle indagini sulla scomparsa di Musa al-Sadr che non ho alcuna informazione sulla scomparsa dell'imam, sono stato accusato di aver nascosto informazioni sul caso. Il fatto è che quando questi eventi si sono verificati nel 1978 avevo solo due anni.
Ha in programma di prender parte alla vita politica dopo che tornerà libero?
Voglio sottolineare che negli anni del mio lavoro in Libia, non ho mai ricoperto incarichi nelle forze di sicurezza. Ero solo un consulente nel campo del trasporto marittimo.
Contiamo sul ruolo importante della Russia, in quanto grande Stato in questi casi. La ringrazio per gli sforzi che sta facendo per la mia liberazione.