L’incubo albanese degli anni 90: Sputnik analizza rapporti sul traffico di organi

© AFP 2023 / Aamir Qureshi / Uomo con cicatrice dovuta ad un operazione di asportazione di un rene
Uomo con cicatrice dovuta ad un operazione di asportazione di un rene - Sputnik Italia
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Per 20 anni i media hanno parlato del traffico di organi tra la fine degli anni '90 e l'inizio del 2000 in Albania. Carla del Ponte, ex procuratore capo del Tribunale dell'Aia ci ha scritto un libro, e ne ha parlato in un suo rapporto il Relatore speciale dell'APCE Dick Marty. Ma se ci sono prove, perché non c'è stato nessun processo?

Il capo del Comitato parlamentare serbo per il Kosovo e la Metochia, Milovan Drecun ha mostrato al corrispondente Sputnik un rapporto UNMIK (missione NATO in Kosovo) del 2004 sulla "Casa gialla" nel nord dell'Albania, che presumibilmente era il centro del traffico di organi umani nel periodo dal 1998 al 2001.

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Una copia di questo documento è a disposizione del gruppo di lavoro dell'Assemblea serba per la raccolta di prove e fatti sui crimini dell'esercito di liberazione del Kosovo contro il popolo serbo. Secondo il fondamento logico contenuto nel rapporto, il Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia ha chiesto che l'Ufficio per le persone scomparse e l'Esame medico forense conducesse un'ispezione della Casa gialla e del territorio circostante sulla base di una testimonianza:

"Secondo le testimonianza di molte persone, in Albania, in una casa vicino a Burreli, venivano uccise diverse persone, i cui corpi sarebbero stati sepolti nella stessa zona".

L'ispezione della casa e l'esame, secondo il testo del documento, sono stati condotti il ​​4 e il 5 febbraio 2004. Gli esperti forensi di UNMIK Tom Grange e Hroar ​​Frydenlund, che hanno riferito sul loro lavoro sul campo, hanno concluso:

"Sulla base dei risultati della ricerca, a nostro avviso, non vi è alcuna prova inequivocabile che il sanguinamento nelle persone che si trovavano in una casa nel sud-ovest della Burreli in Albania sia stato il risultato di attività criminali. Tuttavia, c'è stato un test positivo del luminol per tracce di sangue in cucina e nella dispensa".

Il rapporto contiene anche una descrizione dettagliata e fotografie di tutti i locali della casa, l'area intorno alla casa, così come tutti gli strumenti e i reagenti utilizzati durante l'esame.

Secondo Milovan Drecun l'Ufficio speciale di perseguimento penale dell'Esercito di liberazione del Kosovo è stato creato su richiesta della comunità internazionale nel 2017 dopo lo scioglimento Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia, insieme alla Corte speciale per i crimini di guerra dell'Esercito di liberazione del Kosovo, con il fine di avviare un'indagine sul caso del traffico illegale di organi umani.

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Il dottore in scienze mediche e generale maggiore in pensione, che ha prestato servizio come testimone in molti processi del Tribunale dell'Aja, tra cui il processo di Ratko Mladic, Zoran Stankovic, in una conversazione con Sputnik ha dichiarato che è necessaria una valutazione del rapporto da parte di un esperto, al fine di stabilire se possa servire come base per le istituzioni internazionali autorizzate ad avviare procedimenti penali contro persone note o sconosciute.

Oltre al rapporto dell'UNMIK del 2004, Milovan Drecun ha menzionato un altro rapporto contenente informazioni sulla "Casa gialla", ampiamente descritto come un centro inquietante del traffico di organi umani, dove gli albanesi avrebbero ucciso e smembrato le loro vittime serbe e avrebbero venduto i loro organi:

"Si tratta di un rapporto dell'ottobre del 2003, di un incontro tra il capo del Dipartimento investigativo del Tribunale dell'Aia e il capo del Dipartimento di giustizia dell'UNMIK, Emon Smith, che menziona otto testimoni albanesi che avevano informazioni sul traffico di organi umani".

"Quattro di loro hanno partecipato al trasporto di almeno 90 serbi e altre nazionalità nelle carceri dell'Albania centrale e settentrionale, altri tre hanno portato prigionieri alla clinica, altri due hanno preso parte al trasporto di parti del corpo e organi all'aeroporto di Rinas vicino a Tirana. Tutta la logistica e le operazioni chirurgiche venivano condotte con la piena consapevolezza e il supporto di ufficiali di grado medio e alto dell'Esercito di liberazione del Kosovo, così come della polizia segreta albanese, quindi sotto il controllo dell'ex premier Sali Ram Berisha", afferma Dreсun.

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