Spitak '88, il terremoto che distrusse l'Armenia

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Trent'anni fa in Armenia quattrocento centri abitati vennero rasi al suolo dal terremoto più devastante del dopoguerra. Il mondo intero non restò a guardare e l'Italia, ferita pochi anni prima dai terremoti in Friuli ed Irpinia, prestò il suo aiuto alla popolazione armena, che ne beneficia ancora oggi.

Il 7 dicembre 1988 alle 11:41 del mattino la terra tremò come mai successo prima nel nord dell'Armenia. L'epicentro del terremoto, di magnitudine 6,8, fu localizzato nella città di Spitak, che venne completamente rasa al suolo in meno di 30 secondi.

In totale furono 21 le città del nord dell'Armenia colpite dai danni provocati dal sisma, il cui bilancio in termini di vite umane è tuttora impressionante: 25 mila vittime accertate, 140 mila invalidi, più di mezzo milione di sfollati.

Nikolay Tarakanov, generale dell'esercito sovietico a capo delle operazioni di soccorso, commentò così la scena che si trovò di fronte ai suoi occhi:

"Spitak fu persino più terribile di Chernobyl. A Chernobyl ti prendevi la tua dose di radiazioni e fatti tuoi. Del resto la radiazione è un nemico invisibile. Qui invece c'erano corpi dilaniati, urla da sotto le rovine. Il nostro compito principale non fu solo quello di aiutare a estrarre dalle macerie i superstiti, ma anche dare una degna sepoltura ai morti"

Il giorno della catastrofe l'allora segretario generale del PCUS, Mikhail Gorbachev, era in visita negli Stati Uniti: appresa la notiza, con un gesto mai visto prima, rivolse un appello alla comunità internazionale, chiedendo supporto nelle operazioni di soccorso e ricostruzione.

Nelle settimane successive al sisma arrivarono aiuti da più di 111 paesi del mondo, tra cui l'Italia, che inviò in Armenia una missione sotto l'egida del Dipartimento di Protezione Civile, nato dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980.

Grazie all'intervento italiano, nel 1989 venne costruito un centro abitativo chiamato "Villaggio Italia", con 204 case dotate di tutti i comfort di base per accogliere altrettante famiglie sfollate.

Nel 1991 ad Ashotsk, villaggio di montagna situato all'altitudine di 2000 metri, 50 km a nord dall'epicentro del terremoto, la Caritas costruì l' ospedale "Redemptoris Mater", funzionante tuttora e gestito dalla Fondazione San Camillo.

 


 

Avvertenza: le immagini di questa galleria fotografica, tratte dagli archivi di MIA ROSSIYA SEGODNYA, documentano con crudezza la tragica situazione che si trovarono di fronte i soccorritori ed i superstiti del sisma di trent'anni fa. La scelta di mostrarle è dettata unicamente dal loro valore storico, per rendere omaggio alla memoria di chi ha perso la vita in questa catastrofe e di chi ha fatto il possibile per alleviare la sofferenza altrui.

 

© Sputnik . Alexander Makarov / Accedi all'archivio mediaUna chiesa distrutta dal terremoto a Gyumri (Leninakan all'epoca)
Il terremoto di Spitak del 7 dicembre 1988 - Sputnik Italia
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Una chiesa distrutta dal terremoto a Gyumri (Leninakan all'epoca)
© Sputnik . Alexander Graschenkov / Accedi all'archivio mediaLa disperazione di una donna sopravvissuta al sisma: a Spitak, epicentro del terremoto, su una popolazione di 25 mila abitanti, soltanto 2 mila si sono salvati
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La disperazione di una donna sopravvissuta al sisma: a Spitak, epicentro del terremoto, su una popolazione di 25 mila abitanti, soltanto 2 mila si sono salvati
© Sputnik . Alexander Makarov / Accedi all'archivio mediaUn orologio in una strada di Gyumri, nei giorni dopo il devastante terremoto: fermo alle 11:41, quando la terra tremò per 20 secondi con una magnitudine di 6,8 gradi.
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Un orologio in una strada di Gyumri, nei giorni dopo il devastante terremoto: fermo alle 11:41, quando la terra tremò per 20 secondi con una magnitudine di 6,8 gradi.
© Sputnik . R. Mangasaryan / Accedi all'archivio mediaUna fotografia dall'alto della città di Spitak, distrutta dal terremoto del 7 dicembre 1988
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Una fotografia dall'alto della città di Spitak, distrutta dal terremoto del 7 dicembre 1988
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaFile di cadaveri in una strada di Gyumri: oltre alla città di Spitak, dal sisma vennero rasi al suolo 58 villaggi ed interi quartieri delle città di Gyumri, Vanadzor, Stepanavan ed altri 300 centri abitati del nord dell'Armenia
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File di cadaveri in una strada di Gyumri: oltre alla città di Spitak, dal sisma vennero rasi al suolo 58 villaggi ed interi quartieri delle città di Gyumri, Vanadzor, Stepanavan ed altri 300 centri abitati del nord dell'Armenia
© Sputnik . Alexander Makarov / Accedi all'archivio mediaLa scena straziante di un padre che piange il suo piccolo figlio, vittima del terremoto
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La scena straziante di un padre che piange il suo piccolo figlio, vittima del terremoto
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaDue sopravvissuti tra le macerie
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Due sopravvissuti tra le macerie
© Sputnik . I. Nosov / Accedi all'archivio mediaUna delle foto simbolo di questa tragedia: il volto ferito di una bambina, Lusina Karapetyan, soccorsa dai medici della clinica infantile Filatov di Mosca.
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Una delle foto simbolo di questa tragedia: il volto ferito di una bambina, Lusina Karapetyan, soccorsa dai medici della clinica infantile Filatov di Mosca.
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaIl terremoto di Spitak del 7 dicembre 1988
Il terremoto di Spitak del 7 dicembre 1988 - Sputnik Italia
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Il terremoto di Spitak del 7 dicembre 1988
© Sputnik . R. Mangasaryan / Accedi all'archivio mediaAlle operazioni di soccorso e rimozione delle macerie dopo il terremoto presero parte squadre di pompieri e personale specializzato provenienti da più di 111 paesi.
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Alle operazioni di soccorso e rimozione delle macerie dopo il terremoto presero parte squadre di pompieri e personale specializzato provenienti da più di 111 paesi.
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaUna stufa improvvisata in una via di Gyumri: furono più di 500 mila i senzatetto nei giorni dopo il terremoto che che colpì Spitak e il nord dell'Armenia
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Una stufa improvvisata in una via di Gyumri: furono più di 500 mila i senzatetto nei giorni dopo il terremoto che che colpì Spitak e il nord dell'Armenia
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaSecondo le stime ufficiali, il terremoto del 7 dicembre 1988 in Armenia causò 25 mila vittime e 140 mila invalidi
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Secondo le stime ufficiali, il terremoto del 7 dicembre 1988 in Armenia causò 25 mila vittime e 140 mila invalidi
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaUna casa sventrata a Spitak
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Una casa sventrata a Spitak
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaUn'anziana senzatetto nei giorni dopo il terremoto: i sopravvissuti vennero evacuati verso la capitale dell'allora Repubblica Socialista Sovietica dell'Armenia, Yerevan, ed altre città del paese
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Un'anziana senzatetto nei giorni dopo il terremoto: i sopravvissuti vennero evacuati verso la capitale dell'allora Repubblica Socialista Sovietica dell'Armenia, Yerevan, ed altre città del paese
© Sputnik . Igor Mikhalev / Accedi all'archivio mediaA Spitak e negli altri centri abitati colpiti dal terremoto arrivarono circa 20 mila soccorritori: partiti con la speranza di salvare delle vite umane, si trovarono invece costretti a recuperare i corpi delle vittime
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A Spitak e negli altri centri abitati colpiti dal terremoto arrivarono circa 20 mila soccorritori: partiti con la speranza di salvare delle vite umane, si trovarono invece costretti a recuperare i corpi delle vittime
© Sputnik . Alexander Makarov / Accedi all'archivio mediaIn tutta l'Armenia vennero allestite 200 tendopoli, in cui trovarono rifugio 57 mila persone
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In tutta l'Armenia vennero allestite 200 tendopoli, in cui trovarono rifugio 57 mila persone
© Sputnik . Alexander Graschenkov / Accedi all'archivio mediaSopravvissuti al terremoto in una tendopoli
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Sopravvissuti al terremoto in una tendopoli
© Sputnik . Alexander Graschenkov / Accedi all'archivio mediaUna veduta dall'alto di Spitak dopo il terremoto: l'unico edificio rimasto in piedi fu il municipio
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Una veduta dall'alto di Spitak dopo il terremoto: l'unico edificio rimasto in piedi fu il municipio
© Sputnik . Alexander Makarov / Accedi all'archivio mediaLeninakan,(oggi Gyumri) sfollati tra le macerie. In piedi è rimasto il monumento al combattente armeno, Artyom Petrosyan, impegnato nella lotta partigiana in Repubblica Ceca durante la II Guerra Mondiale.
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Leninakan,(oggi Gyumri) sfollati tra le macerie. In piedi è rimasto il monumento al combattente armeno, Artyom Petrosyan, impegnato nella lotta partigiana in Repubblica Ceca durante la II Guerra Mondiale.
© Sputnik . R. Mangasaryan / Accedi all'archivio mediaUna donna rimasta senza nulla dopo il tragico terremoto di Spitak del 7 dicembre 1988
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Una donna rimasta senza nulla dopo il tragico terremoto di Spitak del 7 dicembre 1988
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