In primo luogo, alcune popolazioni di tetri che per lungo tempo hanno vissuto in profonde grotte senza luce hanno perso non solo la vista ma anche gli occhi. Di recente, i genetisti hanno spiegato quali meccanismi sono alla base di questo processo e sono intenzionati ad impiegare queste conoscenze per studiare diverse patologie della vista che interessano gli umani.
In secondo luogo, nei geni del tetro sono state individuate mutazioni che rivelerebbero la natura della voracità e dell'obesità nonché una mutazione legata all'"insulina" che potrebbe contribuire a creare nuovi metodi per regolare il livello di glucosio nel sangue.
Ma il "potenziale medico" di questa sorprendente creatura non si ferma qui. Il tetro non è di certo un pesce rosso (anzi, restando nelle grotte con il tempo è diventato completamente albino), ma almeno ha esaudito un altro desiderio dei ricercatori. In particolare, ha svelato il segreto della rigenerazione dei tessuti cardiaci.
Durante un nuovo studio gli esperti della British Heart Foundation e dell'Università di Oxford hanno scoperto quali geni aiutino il tetro a ripristinare il proprio cuore dopo un trauma.
Ma la variante "classica" dell'Astyanax mexicanus ha conservato un'altra caratteristica che con il tempo i pesci delle grotte hanno perso. Ovvero la ricostruzione automatica del cuore che permette il ripristino di tutte le funzionalità più importanti di quest'organo.
Gli esperti hanno deciso di comparare le particolarità genetiche delle diverse varietà di questa specie per capire quali meccanismi siano responsabili del ripristino dei tessuti cardiaci. Hanno, dunque, scoperto tre aree del genoma che svolgono un ruolo chiave in questi processi.
Poi i ricercatori hanno comparato l'attività dei geni dei tetri di fiume e di grotta durante il processo di ripristino cardiaco in seguito a un trauma. Li hanno imitati dopo aver eliminato durante l'operazione una parte del ventricolo. Dopo questa rimozione i tetri fluviali hanno completamente ripristinato i tessuti danneggiati in 60 giorni, mentre nei tetri di grotta si è formata la classica cicatrice.
Gli esperti hanno concluso che nel processo in esame il ruolo maggiore è stato svolto dal gene LRRC10.
In seguito, gli esperti hanno condotto dei test con un altro organismo, il danio rerio. Anche questo pesce è in grado di ripristinare autonomamente il proprio cuore. Dopo che gli scienziati hanno introdotto nella creatura il gene LRRC10, questa ha perso del tutto la capacità di ripristinare i tessuti cardiaci.
Secondo i ricercatori probabilmente il segreto del tetro messicano consiste nel fatto che i loro geni in qualche modo reprimono la normale risposta immunitaria che garantisce la formazione del tessuto cicatriziale. E dopo viene avviato il processo rigenerativo del tessuto cardiaco.
Ora il gruppo di esperti intende determinare come poter impiegare meccanismi analoghi per curare il cuore umano. Inoltre, gli scienziati prevedono di occuparsi della ricerca di geni simili che potrebbero essere attivati duranti i processi rigenerativi.
L'articolo scientifico che descrive nel dettaglio lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell Reports.
A tal proposito, in passato i genetisti hanno creato un test volto a determinare il rischio di insorgenza di infarto a qualunque età e una nuova terapia per curare i pazienti colpiti da attacco di cuore. Inoltre, gli autori del progetto Vesti.Nauka (nauka.vesti.ru) hanno comunicato di aver scoperto un gene che ridurrebbe il rischio d'infarto di un terzo.