"In nessun caso possiamo paragonare l'effetto delle radiazioni dei telefoni sugli umani e sugli animali. Nel nostro caso, l'intero corpo dei topi e ratti è stato irradiato con onde radio simili, mentre le persone di solito mettono il telefono in un punto specifico sulla loro testa, e non lo fanno spesso, come nel nostro caso", sottolinea John Butcher, il capo della collaborazione del National Toxicology Program.
Butcher ed i suoi colleghi hanno condotto una nuova serie di esperimenti in cui hanno preso aprte oltre 200 topi e ratti da laboratorio, inizialmente suscettibili allo sviluppo del cancro. Sono vissuti in una cella speciale che imitava le antenne dei cellulari, mentre alcuni di loro sono stati esposti a onde radio nel grembo materno, mentre altri sono stati esposti solo in età matura.
Gli scienziati hanno diviso questi roditori in diversi gruppi, ognuno dei quali ha ricevuto una dose diversa di radiazioni, a partire dal massimo consentito per i telefoni cellulari e terminando con livelli che superano questa cifra di circa 3-4 volte. Alcuni topi e ratti sono vissuti in tali condizioni per circa un mese, e altri per circa due anni.
Secondo Butcher e i suoi colleghi, l'esposizione degli animali alle onde radio con una frequenza di 900 e 1900 megahertz "ha mostrato chiaramente che queste forme di radiazioni, codificate in un "formato mobile", sono cancerogene. Secondo loro, molti più tumori apparivano nel corpo di topi e ratti di quanto non avvenisse nel gruppo di controllo, particolarmente al cuore, al cervello e al fegato.
D'altra parte, tutte le stranezze che i loro colleghi hanno criticato non sono scomparse da nessuna parte: per qualche ragione, gli animali in media vivevano più a lungo se esposti alle onde radio rispetto alle condizioni normali, e il numero di tumori non cambiava molto con l'aumentare della dose di radiazioni. Ciò è stato particolarmente pronunciato nello studio delle radiazioni 3G, mentre le onde GSM hanno agito su di essi in modo ambiguo.
Tutto ciò fa prevedere che le nuove pubblicazioni di NTP verranno viste dalla comunità scientifica con approssimativamente lo stesso scetticismo di due anni fa. I partecipanti alla collaborazione progettano di condurre un'altra serie di esperimenti in cui monitoreranno il modo in cui il tasso di accumulo di mutazione nel DNA del roditore cambia e quanto spesso compaiono altre tracce di cancro.