… solo di cifre ufficiali per fronteggiare l'immigrazione clandestina spendiamo almeno 4 miliardi all'anno, senza contare l'impegno della Marina Militare, Guardia di Finanza, carico aggiuntivo per il sistema sanitario, ordine pubblico e varie ed eventuali che nessuno sa mai calcolare. Però i terremotati li teniamo ancora nei container, gli esodati sono ancora esodati, per farti una TAC ti metti in liste di attesa tali che quando tocca a te se sei ancora vivo voleva dire che non era grave e quindi non serviva, e se entri in certi pronto soccorso in codice verde per quando ti visitano sei già diventato giallo.
Anche l'elezione di Foa, ma voi pensate che alla RAI o in qualsiasi altro settore strategico dell'amministrazione del nostro Paese sarà mai tanto facile passare dal sistema partitocratico clientelare al sistema meritocratico? Avete per caso notato dei cambiamenti adesso che è stato eletto? Io ancora no e tanto mi sa toccherà ancora aspettare. L'impressione, sinceramente, è che nel Paese dei paradossi il paradosso dei paradossi non possa essere che uno solo — non riuscire a cambiare alcun paradosso. Il paradosso supremo non è quando dici di voler cambiare le cose e in realtà stai ingannando il popolo, il paradosso è quando le cose le vorresti cambiare sul serio, il popolo è con te… e invece alla fine non cambi proprio niente. Perchè? Perchè c'è lo spread, la Commissione Europea, la NATO, Washington, Bruxelles, i giornali, le ONG, le lobby, la CIA, la pipa di Magritte, i rettiliani, il triangolo di Penrose, le scale di Escher, il cubo impossibile, gli orologi squagliati di Dalì, le orecchie che volano di Bosch…
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