Per la maggior parte i centauri fanno parte degli Oggetti transnettuniani. È importante capire come si sviluppano le loro orbite le quali in alcuni casi possono portarli a collidere con i pianeti del gruppo terrestre e a provocare eventi catastrofici.
"I centauri possono diventare anche comete attive a causa della presenza di acqua su un buon numero di essi, quindi abbiamo calcolato anche la quantità approssimativa di acqua rilasciata sulla Terra, che è paragonabile alla quantità di acqua presente nel Mar Adriatico ora. Abbiamo scoperto subregioni dei centauri dalle quali proverrebbero i potenziali impattatori", spiega Mattia Galiazzo.
Questi dati sono importanti per analizzare gli eventi catastrofici di origine extraterrestre che si verificano anche su pianeti come Marte e Venere.
"Il nostro lavoro fornisce anche il contesto per una migliore comprensione degli eventi passati e di come possano aver alterato la vita sulla Terra e su altri pianeti. Eventi simili potrebbero avere un impatto diretto sulla vita, distruggendola (sulla Terra) o creando condizioni favorevoli (per esempio, attività idrotermale) per la formazione di una nuova vita. Inoltre, i nostri studi ci stanno fornendo più risposte alle domande relative all'evoluzione del Sistema Solare", conclude Galiazzo.