Nello studio a lungo termine, iniziato nel 1992 e concluso nel 2015, hanno partecipato 2622 persone la cui età media era di 74 anni. Ai volontari all'inizio dello studio, e anche dopo 6 e 13 anni, sono stati misurati i livelli di omega 3 nel sangue. A seconda del contenuto di omega 3 nel corpo, i partecipanti sono stati divisi in cinque gruppi.
È risultato che l'89% dei partecipanti soffriva di malattie croniche legate all'invecchiamento, tra cui disfunzioni fisiche e cognitive. Un alto livello di consumo di acido eicosapentaenoico è stato associato ad una riduzione del 24% del rischio di invecchiamento non sano rispetto al livello più basso, mentre l'acido docosapentaenoico ha contribuito a ridurre il rischio del 18-21%.