Caracas denuncia la crescente impossibilità riscontrata dagli imprenditori e dal settore pubblico venezuelano nel poter svolgere le loro operazioni in dollari — acquisti internazionali, pagamento di titoli —, a fronte delle sanzioni e del blocco economico ordinate dal governo degli Stati Uniti.
Esiste una "proibizione illegale, arbitraria, contraria al diritto internazionale dell'uso del dollaro nel mercato dei cambi"; ha detto il vicepresidente citato da "Union Radio".
Dal 5 novembre la criptomoneta potrà inoltre essere acquistata con la divisa nazionale, il Bolivar sovrano. L'idea è quella di poggiare l'economia nazionale sull'enorme ricchezza petrolifera di cui dispone il paese, nel tentativo da una parte di "rompere l'accerchiamento finanziario che si è cercato di imporre al popolo venezuelano" tramite le sanzioni economiche, e dall'altra di contenere la perdita di valore delle divise tradizionali.