Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti hanno provocato l'aumento del prezzo del petrolio e hanno indebolito il rublo, ma insieme hanno solo rafforzato l'economia russa.
Secondo la pubblicazione, le sanzioni di Washington contro Teheran hanno fatto crescere il prezzo del petrolio del 14% da metà agosto, ciò ha consentito agli importatori russi di aumentare significativamente le entrate. In particolare, sottolinea il quotidiano, le quotazioni delle compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil quest'anno sono aumentate rispettivamente del 56% e del 39%.
Il rublo, a sua volta, è diminuito del 15% da aprile e il basso costo della valuta ha accresciuto la competitività delle merci russe.
"La Russia si sente meglio con il prezzo del petrolio alto e il rublo debole, dal punto di vista del bilancio, questo è doppiamente positivo", ha detto al WSJ un esperto della società di investimento Aberdeen Asset Management.