Dopo le elezioni di domenica, la Svezia dovrà aspettarsi un lungo periodo di incertezza. I due principali schieramenti parlamentari non hanno ottenuto la maggioranza, mentre i nazionalisti sono riusciti a rafforzare le loro posizioni, scrive il Guardian.
Secondo i dati preliminari, il partito di estrema destra Democratici svedesi ha ottenuto il sostegno del 17,6% degli elettori. Questo risultato è chiaramente superiore al 12,9%, ricevuto nel 2014, ma significativamente meno del 25%, previsto da alcuni sondaggi dell'opinione pubblica. Ciononostante, c'è un'alta probabilità che il partito diventi un "attore influente" in parlamento, secondo la testata.
Inoltre, le elezioni erano generalmente favorevoli per partiti minori di sinistra, centristi e cristiani democratici. Tutti hanno superato i loro precedenti indicatori.
Tuttavia, per l'adozione delle nuove leggi il governo, la cui formazione potrebbe durare per settimane, sarà costretto a creare o un'alleanza con partiti di centro-sinistra di centro-destra e, o ad adattarsi ai Democratici di Svezia, criticati per le loro "radici estremiste". La seconda opzione, potenzialmente, darà ai "populisti" l'opportunità di influenzare la politica del paese, sostiene The Guardian.
Gli analisti prevedono che saranno necessari lunghi e complicati negoziati per creare una maggioranza parlamentare, o più precisamente una minoranza che non sarà facile "soffocare". Allo stesso tempo, escludono la cooperazione della sinistra con i centro-destra.
Secondo molti osservatori, il leader del Partito Moderato Ulf Kristersson, il quale alla vigilia ha invitato Leuven dimettersi, sta cercando di formare un governo di minoranza. Forse, a questo scopo, collaborerà con il Partito Democratico Cristiano e con i Democratici Svedesi. Di conseguenza, i nazionalisti avranno l'opportunità di influenzare la politica, in particolare sull'immigrazione, in cambio di voti.
Le elezioni di domenica in Svezia sono state le prime da quando il governo ha accolto 163.000 migranti, il più grande numero di immigrati pro capite tra i paesi europei. Questa decisione ha diviso la società svedese e ha aumentato le preoccupazioni sul sistema di welfare, che stava già sperimentando un sovraccarico.
"I partiti tradizionali non sono stati in grado di rispondere al sentimento di scontento esistente. Forse questo malcontento non è direttamente correlato alla disoccupazione e all'economia, ma mostra semplicemente una perdita di fiducia nel sistema politico. La Svezia non è sola in questo", afferma Magnus Blomgren dell'Umeå University.
In effetti, le forze di estrema destra stanno facendo progressi a spese delle forze politiche che hanno dominato per anni in molti paesi dell'Europa occidentale. Ora la destra e i "populisti" governano in Italia, Austria, Norvegia e Finlandia, osserva il Guardian.