"Abbiamo fatto progressi significativi nel migliorare gli indicatori di salute della nazione. Ciò è stato reso possibile grazie ad una rigida politica sugli alcolici e alla promozione di uno stile di vita sano", sostiene l'accademico Vladimir Starodubov, direttore dell'Istituto centrale di ricerca per l'organizzazione e informatizzazione del servizio sanitario pubblico presso il ministero della Salute russo.
Secondo il ministero della Salute, l'aspettativa media di vita dei russi è di 65 per gli uomini e 76 per le donne.
Gli scienziati hanno studiato i cambiamenti nella media di vita in Russia degli ultimi 40 anni, dall'epoca Breznev fino ai giorni nostri.Dallo studio è emerso che, per esempio, nel 1994 circa il 60% dei decessi tra gli uomini e il 33% tra le donne era legato all'abuso di alcol. Oggi gli stessi indicatori risultano ridotti quali della metà, ovvero 34% tra gli uomini e 20% tra le donne. Anche il numero dei fumatori è diminuito del 21% solo negli ultimi nove anni, grazie all'introduzione delle leggi contro il fumo.
Il miglioramento del sistema sanitario, nota Starodubov, ha portato alla diminuzione del 58% del tasso di mortalità infantile, così come alla diminuzione del 27-40% dei decessi per tumore rispetto al 1990. Di conseguenza, il tasso di mortalità complessiva in Russia è sceso di circa il 16%, soprattutto a partire dai primi anni 2000.
Nonostante tali progressi significativi, la Russia, come scrivono gli scienziati, ha ancora molto da fare. La tossicodipendenza, l'alcolismo e il fumo continuano a essere le principali cause di morte tra la popolazione russa. Un cittadino russo su tre, tra i 16 e i 49 anni, muore per l'abuso di alcol.
La Russia, secondo gli esperti, continua ad occupare il primo posto nel mondo in termini di mortalità associata all'alcol e alle malattie ad esso correlate, davanti a Mongolia e Cina. Per le morti legate alla droga è seconda agli Stati Uniti. Inoltre è quasi quintuplicato il numero dei decessi legati all'AIDS.