Si tratta, ha detto, della speculazione finanziaria scatenatasi contro i titoli di stato italiani e contro la Borsa davanti alla possibilità di un'uscita dell'Italia dall'euro. Non era bastata la precisazione di Savona che il nostro debito pubblico dovesse comunque essere ridotto e che lui non era contrario all'Europa ma la voleva più forte, seppur "diversa".
Mattarella si è riservato di prendere una decisione in breve tempo e, probabilmente, darà vita a un governo "tecnico" che quasi sicuramente sarà bocciato dal Parlamento e porterà a elezioni anticipate.
A questo punto è necessario fare alcune considerazioni.
Chi ha ragione? Le regole sono indispensabili in ogni Paese, e la Costituzione è una legge suprema cui tutti, partiti e cittadini, devono riferirsi. E' altrettanto vero però, come recita la stessa Costituzione, che sovrano è il Parlamento. Com'è possibile negare a quest'ultimo il diritto delle scelte politiche, siano esse più o meno condivise dal Presidente?
I limiti non ufficiali sono invece i più odiosi perché violano nettamente la volontà democratica dei cittadini. Nel mondo globalizzato del libero commercio e della libera circolazione dei capitali, il peso delle grandi forze finanziarie è qualcosa da cui non si può prescindere. Il loro potere di condizionamento è spesso più forte della volontà dei Governi e lo abbiamo visto in modo inequivocabile con l'ultimo Governo Berlusconi. Allora, la speculazione internazionale portò a livelli inaccettabili gli interessi da pagarsi sul nostro debito e Berlusconi fu costretto a dimettersi.
Quelli finanziari non sono, tuttavia, gli unici limiti "nascosti". Poiché siamo membri della NATO, qualcuno pensa che non sia necessari0o avere l'approvazione degli Stati Uniti per la nomina del nostro Ministro della Difesa? E dato che siamo anche un Paese che si dichiara cattolico, qualcuno immagina che il Vaticano non interferisca sulle nostre scelte, sia nel Governo sia in Parlamento?
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