Lo riferisce il Washington Post, citando proprie fonti della Casa Bianca. Secondo interlocutori del giornale, l'amministrazione del presidente USA ritiene che la base nel deserto, creata per combattere il terrorismo dello Stato Islamico, può essere attaccata da squadre iraniane, supportate dal governo siriano.
Alcuni alti funzionari ritengono che l'applicazione di attacchi aerei in questa zona può ancora di più coinvolgere gli USA nel conflitto siriano. Allo stesso tempo, una serie di altri rappresentanti dell'amministrazione del presidente americano insistono sul fatto che la base di Al Tanf viene utilizzata per la distribuzione di una grande campagna contro l'aumento della presenza militare dell'Iran nella regione.
Come osserva il giornale, il dibattito sul futuro della base è in corso alla Casa Bianca già da un anno e "dimostra la confusione" degli atti del presidente Donald Trump, che ha più volte dichiarato il suo desiderio di iniziare il ritiro delle truppe dalla Siria. In questo caso, per gli alleati degli Stati Uniti, chiarisce The Washington Post, la base è diventata una sorta di indicatore di preparazione dell'America per resistere all'effetto iraniano.