Alle 18,00 (ora locale) di venerdì 29 settembre è entrato in vigore la sospensione dei collegamenti aerei con gli aeroporti di Erbil e Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno, su decisione delle autorità di Bagdad.
"L'attuazione di questa decisione è una punizione collettiva e l'assedio del popolo del Kurdistan", ha detto Diza.
Secondo lui, le misure adottate dal governo federale ostacola il trasferimento all'estero dei soldati curdi feriti in condizioni critiche nelle battaglie contro l'ISIS. Inoltre impedirà l'arrivo nella regione dei funzionari di vari enti umanitari per fornire assistenza.
la decisione di Baghdad di chiudere i collegamenti aerei internazionali con l'autonomia curda è stata presa dopo il fallimento delle autorità regionali di trasferire il controllo degli aeroporti situati sul territorio del Kurdistan iracheno al governo federale, dopo il referendum sull'indipendenza della regione.
Secondo la commissione indipendente sulle elezioni e il referendum del Kurdistan, il 92,7% degli elettori hanno votato per l'indipendenza. Le autorità dell'Iraq hanno dichiarato il referendum illegittimo. Anche Turchia, Iran, Stati Uniti e le Nazioni Unite hanno criticato il plebiscito.