I test nucleari della Corea del Nord minano gli sforzi di non proliferazione internazionale. Lo ha sottolineato Jeffrey Feltman, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici, in una riunione del Consiglio di sicurezza ONU.
"Siamo allarmati da questa provocazione pericolosa: il segretario generale condanna il test nucleare sotterraneo annunciato da Pyongyang, che rappresenta un'altra grave violazione degli obblighi internazionali della Corea del Nord e pregiudica gli sforzi internazionali di non proliferazione e disarmo — ha dichiarato —. Questo atto è anche profondamente destabilizzante per la sicurezza regionale e internazionale".
"È spiacevole che la leadership della Corea del Nord, con le sue azioni intese a minare il regime globale di non proliferazione, costituisca una grave minaccia per la pace e la sicurezza nella penisola coreana e su scala globale. La prosecuzione di tale politica è densa di gravi conseguenze per la stessa Pyongyang — ha sottolineato —. Allo stesso tempo, per noi è ovvio che non esiste una soluzione militare ai problemi della penisola coreana".
"Ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite devo dire: quando è troppo è troppo — ha affermato —. Il tempo per mezze misure nel Consiglio di sicurezza è finito. Adesso dobbiamo adottare le misure più forti. L'uso abusivo di missili da parte di Kim Jong-un e le sue minacce nucleari mostrano che sta cercando la guerra. La guerra non è mai una cosa che gli Stati Uniti vogliono e non lo vogliamo ora. Ma la pazienza del nostro paese — ha concluso —, non è illimitata".
"L'idea che alcuni hanno suggerito come 'congelare per congelare' è offensiva — ha sottolineato —. Quando un regime avversario ha un'arma nucleare e un missile balistico a lungo raggio (ICBM) puntato su di te, non si non prendi passi per abbassare la guardia. Nessuno lo farebbe e noi non di sicuro".
A giugno, la Cina ha presentato una road map per la soluzione della crisi nordcoreana, un cosiddetto piano di "doppio congelamento". L'idea propone la cessazione simultanea dell'attività nucleari della Corea del Nord e di quelle militari Usa-sudcoreane. L'iniziativa è stata respinta dagli Stati Uniti. Pyongyang, invece, non ha ancora emesso una risposta ufficiale.
Anche il Giappone invita il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad adottare una nuova risoluzione con sanzioni dure contro la Corea del Nord. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente di Tokyo all'ONU, Koro Bessho.
"Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve agire per fermare la Corea del Nord dal proseguire su questa strada — ha sottolineato —. Dobbiamo esercitare la massima pressione su Pyongyang affinché cambi la sua politica. Il Giappone sottolinea la necessità che il Consiglio adotti rapidamente una nuova risoluzione — ha concluso —, con ulteriori misure robuste di sanzione".
La Cina ritiene che la crisi nucleare e missilistica nella penisola coreana debba essere risolta con mezzi pacifici, affermando che non permetterà mai che la guerra avvenga nella regione. Lo ha annunciato l'inviato di Beijing alle Nazioni Unite, Liu Jieyi.
"La questione nella penisola coreana deve essere risolta con mezzi pacifici. La Cina non permetterebbe mai il caos o che scoppiasse un guerra sulla penisola", ha sottolineato.