Il discorso riguarda la 173° brigata aviotrasportata dell'esercito degli Stati Uniti di stanza nella città italiana di Vicenza che, secondo i piani della NATO, dovrebbe per prima rispondere all'offensiva del nemico. Questa unità, come affermato nella relazione, "è poco equipaggiata, mal armata e la sua struttura organizzativa non è adeguata alla natura della minaccia".
"Questa brigata, definita" bastione della NATO, "negli ultimi 15 anni costantemente è stata coinvolta nelle operazioni in Iraq e in Afghanistan, tuttavia ora le manca il minimo necessario per svolgere i suoi compiti", — scrive il giornale, riferendosi ai contenuti del rapporto.
In particolare l'unità non ha un efficace sistema di difesa aerea, i mezzi di guerra elettronica sono ormai obsoleti e per il trasporto mancano i materiali per il camuffamento. Questi problemi, secondo gli analisti, sono dovuti al fatto che i militari hanno trascorso molto tempo in Iraq e in Afghanistan, "dove il nemico non può attaccare dal cielo e non dispone di armi moderne e mezzi tecnologici."
Nel rapporto si dice che il sistema satellitare popolare nell'esercito statunitense è vulnerabile alle armi elettroniche russe, di conseguenza non molto tempo fa agli uomini della brigata sono state consegnate le radio VHF. Ora i militari sono concentrati a capire come funzionano i vecchi trasmettitori.
Preoccupano seriamente gli autori del rapporto i veicoli "Humvee", con cui è equipaggiata la brigata. Secondo gli esperti, saranno una "facile preda" per veicoli blindati russi.
Entro i prossimi 2 anni la brigata dovrebbe ricevere nuove attrezzature, ma l'aggiornamento dell'intero parco non finirà presto.