Non si spiega altrimenti la serie di provocazioni antirusse in corso a Kiev, con l'assalto alle filiali ucraine delle banche russe, e con il blocco delle relazioni commerciali (che non si erano fino ad ora mai interrotte del tutto) sia con la Russia che con le due Repubbliche Popolari ribelli del Donbass.
Ma quello che fa riflettere è il comportamento del presidente in carica, riconosciuto e applaudito da tutta l'Unione Europea, Poroshenko. Prima dichiarava illegali i tentativi degli estremisti che lo hanno portato al potere. Poi, improvvisamente, ha cambiato registro di 180 gradi e ha proclamato che con la Russia non ci deve più essere nessun rapporto economico e commerciale. E, di conseguenza, non può esserci nessun rapporto né con Donetsk né con Lugansk.
"Fino a che la Crimea non sarà stata restituita all'Ucraina e fino a che Mosca appoggerà le repubbliche ribelli del Donbass".
La seconda cosa da rilevare è che Bruxelles non ha mosso un pelo per farlo tornare indietro o per invitarlo alla moderazione. Possibile che nell'Unione Europea non ci sia nessuno che si rende conto di ciò che sta accadendo a Kiev? Possibile che Bruxelles non capisca che l'Europa intera si troverà presto prigioniera di scelte, decisioni, che sono state prese da altri. Siano essi i seguaci di Stepan Bandera, ovvero i comandi dei servizi segreti polacco e americano (gemelli comunque indistinguibili)?
Non è una novità, del resto. Nei giorni scorsi Vladimir Putin ha ricordato in televisione che, nei drammatici giorni del febbraio 2014, per impedire che in Crimea cominciassero i combattimenti dopo il sanguinoso rovesciamento di Viktor Janukovic, le truppe russe furono costrette a disarmare (e lo fecero senza vittime) un intero battaglione ucraino che era già inquadrato, armato, addestrato, dalla Nato in Crimea. Era — occorre ripeterlo — il febbraio 2014.
Chi aveva deciso che la Nato fosse già allora in territorio di un paese che non era membro dell'Alleanza? Sapeva questa circostanza il governo italiano, o il ministro della difesa italiano, signora Pinotti?
Aspettiamo una risposta. Ma intanto la signora Mogherini, invece di preoccuparsi per quanto sta per accadere, torna a dichiarare che le sanzioni alla Russia non saranno tolte "fino a che la Crimea non sarà stata restituita all'Ucraina". Cioè per sempre, perché è come chiedere alla Russia, ai russi, di consegnare i loro fratelli in mano alla vendetta dei nazisti.
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