Da questa citazione biblica è tratto il titolo del romanzo apocalittico "Il Campo dei Santi" di Jean Raspail, pubblicato nel 1973.
La perizia stilistica di Raspail è davvero magistrale: il romanzo, incentrato sul tempo relativamente breve delle poche settimane che occorrono alle navi per viaggiare dall'India all'Europa, scava in profondità nella psicologia collettiva dei gruppi umani protagonisti del romanzo. Le masse di immigrati sono animate da spirito di conquista, e perseguono il loro obiettivo con convinzione incrollabile, rifiutando qualsiasi offerta di compromesso. Gli occidentali complici degli immigrati, missionari e uomini politici, sono invece mossi dal tornaconto personale e da un risentimento infinito, e si sentono votati interamente alla causa dell'annientamento della loro stessa civiltà.
Per non parlare di una canzone sull'accoglienza appositamente commissionata dal governo e trasmessa da tutte le radio e da tutte le televisioni con ripetitività maniacale.
L'opera di Raspail è cinica e disillusa e in questa sua durezza c'è tutta la volontà malvagia che spinge le forze occulte a edificare il regno satanico della globalizzazione: l'imposizione del meticciato ha prodotto uno scenario di caos istituzionale, di violenza quotidiana e di degrado generalizzato che ben sintetizza le attitudini e gli obiettivi della classe dirigente mondialista.
Il Campo dei Santi poteva sembrare un'opera di fantapolitica quando uscì, ma in breve tempo l'Europa è stata travolta da un'ondata migratoria che ha attirato l'attenzione del pubblico su questo testo, ispirando anche un bel film: La seconda guerra civile americana (regia di Joe Dante, 1997). Purtroppo non solo gli appassionati di cultura alternativa si sono interessati al Campo dei Santi, ma anche i censori "democratici", che hanno cercato di occultare il romanzo o quanto meno di tenerlo lontano dai circuiti della grande distribuzione editoriale.
A oltre trent'anni di distanza dalla pubblicazione del libro, occorre purtroppo rilevare che la triste realtà ha ormai oltrepassato la fantasia del romanziere francese, ma Il Campo dei Santi è ancora una lettura provocatoria e rigenerante per coloro che non vogliono arrendersi al pensiero unico progressista.
Fonte: http://www.controinformazione.info/
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