La Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca ha più volte denunciato le pretese del Patriarcato di Kiev, che spesso agisce con il sostegno delle autorità e delle organizzazioni nazionaliste radicali.
"In Ucraina sono state poste sotto sequestro una decina di chiese e il parlamento ha proposto varie iniziative legislative volte a consolidare e legalizzare questa pratica. Naturalmente, non possiamo assolutamente accettare una violazione così palese dei diritti dei credenti e chiediamo alle Nazioni Unite di prestare particolare attenzione a quello che sta succedendo", si legge nel comunicato.
Il sequestro degli edifici di culto avviene in modo del tutto arbitrario da parte dei rappresentanti del Patriarcato di Kiev che si recano nei villaggi a rivendicare la proprietà delle chiese.
"Essi cacciano con la forza la congregazione alla quale la chiesa è appartenuta per decenni. Ci sono stati casi in cui i fedeli, rifiutando di darla vinta ai dissidenti, si sono barricati nella chiesa restandoci per diversi giorni senza cibo né acqua", ha raccontato l'arcivescovo Ilarion.
L'arcivescovo crede che l'Europa debba dare l'esempio a tutti i paesi di cooperazione e tolleranza interreligiosa.