"La Apple non esisterebbe senza gli immigrati, non prospererebbe e crescerebbe come succede ora",
— il portale riporta le parole dell'amministratore delegato Tim Cook.
Secondo il numero uno della Apple, la società si è già messa in contatto con la Casa Bianca per cercare di spiegare la negatività degli effetti del decreto.
Anche il cofondatore di Uber Travis Kalanick ha espresso preoccupazione per la politica migratoria del presidente, sostenendo che il suo staff sia a rischio. Secondo Kalanick, il decreto interessa "migliaia di autisti."
Alle critiche si sono uniti anche l'amministratore delegato della Netflix Reed Hastings e il creatore di Twitter Jack Dorsey, che hanno affermato che le loro società hanno avuto successo grazie al lavoro degli immigrati. Dorsey ha detto che il nuovo decreto danneggia l'economia.
In precedenza il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg aveva detto che "gli Stati Uniti sono una nazione di immigrati" e dovrebbero essere fieri di esserlo.