Rivista tedesca “Focus” rivela come la UE ha rischiato di suicidarsi nel 2016

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Il 2016 è stato un anno di crisi per l'Unione Europea: la comunità europea si è trovata in uno stato di debolezza e senza speranze tale esserne stata messa in discussione la sua sopravvivenza, scrive il settimanale tedesco Focus.

I leader dei 28 Paesi della UE durante l'ultimo vertice dell'anno hanno intenzione ancora una volta di dimostrare il primato dell'Europa.

"Tuttavia è ancora possibile fermare il suo collasso?" — si chiede l'autore dell'articolo.

In origine l'Unione Europea era concepita come un modello per garantire la pace, tuttavia soffre sempre di più il fatto che i suoi membri sono concentrati a difendere i propri interessi nazionali, scrive Focus. Una delle ferite più gravi all'unità europea è stata la Brexit.

"Con la Gran Bretagna la UE si priva della seconda più grande economia europea e di un importante forza diplomatica nelle Nazioni Unite," — si afferma nell'articolo.

Inoltre c'è il rischio che altri Paesi seguano l'esempio di Londra, pertanto si sgretolerebbero le fondamenta su cui si regge l'Unione Europea.

"Il rischio di crollo della UE esiste ancora. Il populisti di destra, per esempio in Olanda e in Francia, esortano ad uscire dalla UE. A marzo si svolgeranno le elezioni nei Paesi Bassi. Secondo gli ultimi sondaggi, ha buone probabilità di vincere il Partito della Libertà di Geert Wilders, nazionalista ed euroscettico. Marine le Pen in Francia col suo Fronte Nazionale ha ottime chances di arrivare almeno al balottaggio delle presidenziali," — afferma convinto l'autore dell'articolo.

Anche l'Austria non è immune dall'euroscetticismo: il Partito della Libertà ha perso le elezioni presidenziali, ma il suo leader Heinz-Christian Shtraher ambisce alla guida del governo. Gli euroscettici stanno guadagnando popolarità in altri Paesi.

"In Italia, Ungheria e Polonia le forze politiche che sostengono il progetto europeo stanno perdendo terreno nei confronti di movimenti e partiti che attribuiscono a Bruxelles la colpa di tutte le difficoltà in Europa. Anche in Germania questa tendenza può intensificarsi sullo sfondo delle prossime elezioni parlamentari," — scrive Focus.

La sfida principale per la coesione europea è stato l'afflusso dei profughi, continua l'articolo. Secondo l'autore, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha fortemente sbagliato nel contare sulla cooperazione tra i partner europei. La distribuzione dei profughi tra i Paesi della UE è di fatto rimasto un progetto irrealizzato.

"Hanno rallentato il piano prima di tutto Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. Questi ultimi due Paesi hanno inoltre messo in discussione la decisione della Corte europea sull'assegnazione delle quote. I toni in Europa sono sempre più ruvidi. Apertamente è stata discussa la possibilità di introdurre sanzioni contro coloro che si rifiutano di accogliere i rifugiati," — si osserva nell'articolo.

Un'altra minaccia per l'unità europea può nascere dall'eventuale rottura dell'accordo migratorio della UE. La situazione è complicata dagli attacchi terroristici in Francia, Belgio e dal rischio islamista in Germania.

Un altro fattore negativo è l'impatto della crisi economica e del debito: i Paesi dell'Europa meridionale soffrono di alti tassi di disoccupazione, economie deboli e debito, scrive Focus.

Tuttavia il problema principale della UE è la perdita di fiducia tra gli stessi cittadini europei, ritiene l'autore dell'articolo. L'Europa smette di risolvere i problemi e diventa il problema, si conclude nell'articolo.

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