Il New York Times ha reso noto che le agenzie di intelligence statunitensi sospettano che gli hacker russi abbiano fatto irruzione nei computer del Comitato nazionale repubblicano, ma che comunque non avrebbero pubblicato i dati rubati.
Secondo Novikov, in Europa e negli USA sorgono continuamente iniziative, anche tra i parlamentari coinvolti, al fine di garantire la protezione di questi paesi dai presunti attacchi informatici russi.
«Quando si fanno certe dichiarazioni bisogno presentare qualche prova, qualcosa che dimostri che la Russia interferisce in vari modi nella vita politica interna di questi paesi. Dobbiamo sorbirci pure una sfilza di altre accuse legate agli hacker russi che hanno tentato di introdursi nella banca dati del Partito Democratico, in quella del Partito Repubblicano e in chissà cos'altro ancora. Tutto fa parte della guerra informativa e per tale deve essere trattato», ha detto Novikov.