Decisiva fu la visione mediterranea di Enrico Mattei ed i suoi rapporti con i paesi non allineati, ricostruiti nel saggio di Marco Valerio Solia "Mattei obiettivo Egitto" edito da Armando Editore, di cui vi proponiamo di seguito alcuni brani:
"Nel rivoluzionare il mercato petrolifero globale ebbe un ruolo determinante il massiccio afflusso di greggio che l'URSS vendeva a prezzi decisamente concorrenziali rispetto a quelli dei paesi del Golfo, controllati dal cartello delle Sette Sorelle. L'Italia, con l'ENI, diede un apporto decisivo al ridimensionamento del cartello, firmando con la Russia contratti di portata storica, in grado di intaccare lo status quo globale.
[…] Nonostante le pesantissimi critiche sia degli alleati occidentali sia del quadro politico italiano, il viaggio di Gronchi rappresentò un altro tassello di sostegno alle prospettive di Mattei. Il viaggio in Russia fu seguito, il 31 maggio dello stesso anno, dall'arrivo a Roma, dopo una visita ufficiale in Argentina, del primo ministro sovietico Aleksej Kossighin. Kossighin, insieme all'ambasciatore sovietico in Italia, Kozyrev, fu accolto da Gronchi e da Segni, allora ministro degli Esteri.
Esso prevedeva che l'Italia ottenesse dal Soyuznefteexport, l'ente sovietico per l'esportazione di petrolio, 12 milioni di tonnellate di greggio dal 1961 al 1965, ed abbondanti forniture di gas, dando in cambio gomma sintetica dell'ANIC (sempre del gruppo ENI) ed attrezzature industriali, prodotte sia dal Nuovo Pignone (anch'esso dell'ENI) sia dalla FINSINDER (gruppo IRI). L'accordo otteneva due risultati positivi e complementari per l'ENI: da una parte l'acquisto dalla Russia di petrolio e gas ad un prezzo decisamente vantaggioso (un dollaro al barile contro un dollaro e 59 centesimi delle Sette Sorelle), dall'altra un importante sbocco commerciale per i prodotti italiani.
[…] L'impatto del petrolio russo scombussolò radicalmente il mercato mondiale ed un ruolo non secondario lo ebbe proprio Enrico Mattei. L'afflusso massiccio di greggio russo rappresentò la miccia che, in quello stesso 1960, portò alla creazione dell'OPEC e, quindi, alla costituzione di un fronte unitario dei paesi produttori, decisi ad archiviare definitivamente il potere delle compagnie anglo-americane".
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