"Nei rapporti con la Russia assistiamo a un progressivo deterioramento che mi preoccupa, con tensioni verbali che richiamano alla Guerra Fredda. Il punto cruciale è l'Ucraina, dove si è trasformato un ponte in un campo di battaglia che ha reso difficile anche la situazione in Siria e in Medio Oriente. E senza un accordo tra Russia e Stati Uniti non si riuscirà ad arrivare alla pace in Siria e in qualche modo a una tregua in Medio Oriente. E questa è un'ammissione automatica della debolezza dell'Europa".
L'ex presidente del Consiglio, che oggi dirige la Fondazione per la Collaborazione tra i popoli, ha aggiunto:
"Il processo di deterioramento sistemico colpisce i rapporti Ue con tutta l'Eurasia sia sul piano politico che economico e le continue piccole provocazioni di esercitazioni militari fanno pensare che la leva di comando sia passata dai politici ai militari. Ma io sono convinto — ha proseguito Prodi — che la Russia non possa portare a termine il proprio processo di sviluppo senza il legame indispensabile con l'Europa; per questo è necessaria una conferenza in cui si faccia il punto e si mettano le carte sul tavolo".
Il presidente ha poi chiuso con una riflessione sulla politica degli Stati Uniti nei rapporti con Cina e Russia: "Nella politica bisogna gestire anche i problemi di oggi — ha detto —, e gli Usa non li hanno gestiti; ancora meno lo ha fatto l'Ue".
Il Forum Euroasiatico di Verona è organizzato dall'Associazione Conoscere Eurasia, Fondazione Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Gazprombank, Region Group of companies e Visa Handing Services e con il supporto di Banca Intesa Russia, Coeclerici, Maserati, Fiera Milano Congressi.
Con il patrocinio del Comune di Verona e il sostegno di Associazione Banche Russe, Association of European Businesses, Higher School of Economics.