Adesso sappiamo con assoluta precisione che sono gli Stati Uniti e non la Russia a minacciare l'escalation. E' il vice-presidente in carica, Joe Biden, l'amico dei nazisti ucraini, a esplicitare le cose. L'abbiamo visto e ascoltato nell'intervista rilasciata al giornalista Chuck Todd, conduttore del programma NBC "Meet the Press", andato in onda domenica 16 ottobre.
Chuck Todd è già stato informato e chiede: "Perché [Obama] manderà un messaggio a Putin?". La risposta viene dopo una pausa che vorrebbe essere solenne. L'espressione del viso è seria come la smorfia che accompagna le parole: "Gli abbiamo già mandato il messaggio". La risposta alla domanda non viene, tuttavia: il "perché" di un tale messaggio non viene spiegato, per ora.
Altra pausa: "Noi siamo in grado di farlo". Fare cosa? E' evidente che si tratta di una qualche azione che seguirà il messaggio. L'Intervistatore, approfittando delle pause, sempre più inquietanti, interrompe: "Lui [Putin] lo saprà? Risposta: "Lo saprà e sarà il momento delle nostre scelte, e [hum] in condizioni che avranno il più grande impatto".
Il senso diventa inequivocabile: "La gente non sa fino a che punto si possono cambiare le elezioni in modo fondamentale….". Dunque il nostro vice-presidente sta parlando delle elezioni americane (altre in vista non ce ne sono) e sta dicendo che Putin può alterarne il risultato "in modo fondamentale". E annuncia che loro reagiranno "in modo proporzionale" a ciò che Putin farà.
In tutti questi casi si tratta di un annuncio di guerra vera e propria.
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