La pesante frase si riferiva alla convinzione inglese che il convoglio umanitario diretto ad Aleppo sia stato attaccato proprio dai russi. Johnson ne è talmente convinto che ha persino invocato manifestazioni fuori dall'ambasciata russa. La battagliera presa di posizione del Ministro è stata ammorbidita solo dai vertici dell'organizzazione pacifista "Stop the War".
Chris Nineham, portavoce di Jeremy Corbyn, il fondatore della stessa, ha rimandato al mittente le accuse: "Il focus sulle atrocità russe in Siria tenta di spostare l'attenzione da altre atrocità in atto. Studi indipendenti dicono che ci sono molte vittime civili a causa dei bombardamenti della coalizione guidata dagli americani, ma non c'è molta attenzione per questi morti".
E così alcune notizie vengono puntualmente enfatizzate e ripetute, magari ritoccate per adattarle ai propri scopi.
Un altro sociologo americano, Edward Ross, spiegava poi le modalità per costruire la propaganda: "La presenza non è essenziale per la suggestione della massa. Il contatto mentale non è più vincolato dalla prossimità fisica. I nostri espedienti annullano lo spazio, rendono uno shock quasi simultaneo. Un vasto pubblico condivide la stessa rabbia, allarmi, entusiasmi e orrori. Quindi, quando una parte della massa viene a conoscenza dei sentimenti della restante parte, le sensazioni si generalizzano e si intensificano".
Il giornalista francese Thierry Meyssan descrive bene il metodo: "All'inizio della guerra, il Qatar voleva dimostrare che la Repubblica, lungi dal servire l'interesse generale, disprezzava il Popolo. La petro-dittatura ha allora trasmesso sulla sua catena televisiva Al-Jazeera la leggenda dei bambini di Deraa, torturati dalla polizia. Per illustrare la crudeltà del suo avversario, il Qatar precisava che erano state loro strappate le unghie. Naturalmente, nonostante le proprie ricerche, nessun giornalista ha trovato traccia alcuna di questi bambini. La BBC ha pur trasmesso l'intervista con due di loro, ma avevano ancora le unghie.
Siccome il mito era inverificabile, il Qatar ha poi lanciato una nuova storia: quella di un bambino, Hamza Ali Al-Khateeb (13 anni), che sarebbe stato torturato e castrato dalla polizia del "regime". Questa volta si disponeva un'immagine probante. Tutti potevano vedere un corpo senza sesso. Peccato! L'autopsia dimostrava che il corpo era stato conservato male, che si era fermentato e gonfiato. Il ventre nascondeva il sesso del bambino, che stava ancora lì".
Ogni santo giorno ci viene cantata sempre la stessa canzone, composta senza quel controllo alla fonte che sarebbe doveroso quando si fa del vero giornalismo. Noi non vediamo alcuna prova veritiera delle malefatte russe che possa legittimare un'escalation contro l'unica nazione che si è davvero impegnata nella lotta al terrorismo islamico. Ma i nostri governanti credono che ci sia abbastanza materiale video (che peraltro può essere ben confezionato in qualunque parte del globo) per riportare le lancette indietro nel tempo alla Guerra Fredda.
Esiste un'insostenibile voglia di scontro da parte degli USA e forse anche dell'UE, perché nei momenti in cui l'opinione pubblica è più distratta si possono approvare le peggiori limitazioni alle libertà individuali senza che nessuno protesti troppo: e la prima vittima si chiama verità storica.
L'opinione dell'autore può non corrispondere a quella della redazione.