"Penso che se lo richiederà la situazione, gli accordi possono funzionare. Ma la questione è un'altra: l'amministrazione Usa è pronta ad intraprendere una soluzione diplomatica oppure si ci hanno già rinunciato?" si è chiesto Ryabkov.
Egli ha sottolineato che "non si vogliono fare speculazioni sul premio Nobel per la Pace (Obama, ndr), ma invece della pace gli Usa porteranno in Siria nuovi tormenti e un nuovo conflitto".
"Si spera che questo possa evitarsi" ha spiegato Ryabkov.
Agli inizi di settembre il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov e il segretario di stato Usa John Kerry, dopo i negoziati di Ginevra, hanno concordato un piano sulla Siria. Esso include innanzitutto la cessazione delle ostilità e la cooperazione tra i militari russi e americani. Il regime di tregue in Siria è scaduto il 19 settembre. La Russia ha fatto sapere che solo Damasco si è attenuta al cessate il fuoco, mentre l'opposizione e i gruppi terroristici ne hanno approfittato per riorganizzare le forze. Inoltre Mosca ha evidenziato che gli Usa non hanno rispettato gli accordi sulla separazione dell'opposizione dalle formazioni terroristiche.