"Il segretario generale del Consiglio ha dichiarato che i Paesi arabi del Golfo pretendono che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU intervenga immediatamente per fermare l'aggressione contro la città di Aleppo, per fermare la sofferenza del popolo siriano e per adempiere le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite relative alla crisi siriana dal momento che non sono onorate," — ha riferito l'agenzia.
Allo stesso tempo gli Stati Uniti ritengono che la ripresa del controllo di Aleppo da parte delle truppe governative rafforzerebbe la posizione dei terroristi, ha detto ai giornalisti in una conferenza il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner.
"Sarebbe una sconfitta per il mondo intero, perché creerebbe più sofferenza per il popolo siriano, creerebbe più caos in Siria e consoliderebbe e rafforzerebbe chiaramente i gruppi terroristici, come ISIS e Al-Nusra, intenzionati a perpetrare attacchi terroristici non solo in Siria, ma anche all'estero", — ha detto Toner.
Il segretario di Stato americano John Kerry aveva detto in precedenza che Washington è sul punto di rompere il dialogo con Mosca per la normalizzazione del conflitto in Siria a seguito dell'offensiva delle forze governative ad Aleppo. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dopo aver espresso rammarico per "la retorica non costruttiva" che si sente dagli Stati Uniti negli ultimi giorni, ha sottolineato che "Mosca rimane interessata alla cooperazione con Washington."