Nell'ultimo periodo Mosca si sente più sicura. Durante il vertice del G20 ad Hangzhou, il presidente russo Vladimir Putin ha avuto colloqui bilaterali con i leader di 10 Paesi, tra cui il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier britannico Theresa May, si osserva nell'articolo.
La svolta della Russia, che si è riconquistata la fiducia della comunità internazionale, è iniziata l'anno scorso dopo l'avvio della campagna militare contro i terroristi in Siria.
Putin si è reso conto che agendo in questo modo ha rimescolato le carte a Washington, ma sapeva che gli Stati Uniti o non avrebbero potuto o non si sarebbero prodigati per ostacolare l'operazione del Cremlino, in quanto dava una concreta speranza per porre fine alla guerra, scrive il Times.
Se gli sforzi della Russia contribuiranno a risolvere il conflitto in Siria, la presunzione di Washington subirà un duro colpo, sottolinea l'autore dell'articolo.
Allo stesso tempo Mosca riesce a stabilire relazioni in diverse aree importanti per Washington. La settimana prossima inizieranno le esercitazioni navali congiunte tra la Russia e la Cina nel Mar Cinese Meridionale. Inoltre la Russia è stata capace di ricucire rapidamente i legami con il presidente turco Erdogan sullo sfondo del raffreddamento dei rapporti tra Ankara e Washington, rileva il Times.
Come sempre, la tattica delle autorità russe presuppone il rafforzamento del prestigio all'interno del Paese e guadagnare influenza all'estero, conclude l'articolo.