Loyd ha riconosciuto il suo rapitore in un video su Facebook. Secondo lui nelle immagini un gruppo di ribelli sostenuti dagli USA, brandendo i kalashnikov, festeggia la conquista della città di Al-Rai al confine con la Turchia.
Ha catturato l'attenzione del giornalista "il volto di un nuovo alleato degli Stati Uniti nella lotta contro ISIS".
"Era la faccia di un uomo che avevo visto l'ultima volta nel maggio 2014, quando si è inchinato ed ha esploso 2 colpi di arma da fuoco vicino il mio piede mentre avevo le mani legate," — ha raccontato il giornalista.
Prima il combattente lo aveva picchiato, accusandolo di essere una spia della CIA, ha aggiunto Loyd. Ora, a quanto pare, la stessa persona lavora per la CIA, ha constatato.

Il comando centrale americano non ha risposto alla richiesta del Times di commentare la situazione, "come un noto sequestratore legato ai fondamentalisti islamici possa aver passato i controlli degli Stati Uniti", si afferma nell'articolo.
Anthony Loyd insieme al fotografo Jack Hill era stato rapito nel 2014 sulla strada che collega Aleppo alla Turchia. I due reporter avevano tentato invano la fuga, dopodichè erano stati picchiati e Lloyd era stato gambizzato. Successivamente i giornalisti sono stati liberati su ordine del comandante del gruppo.