Il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière ha infatti denunciato che agenti in borghese con fucili in mano vengono scambiati per attentatori sui social media, la cosa ci deve far riflettere, spiegando così la diffusione della notizia di tre attentatori e non di un folle isolato.
Si pensi alla fotografia del massacro al Bataclan circolata su Facebook e Twitter, che molti media tradizionali avevano pubblicato in prima pagina: essa mostrava alcuni morti stesi a terra sul parquet impregnato di sangue. Secondo Le Figaro, il ministro dell'Interno francese avrebbe chiesto ai gestori dei social di tutto il mondo di censurare tale immagine perchè costituirebbe un grave attacco alla dignità umana e al segreto investigativo.
Non si comprende dove starebbe l'attacco alla dignità umana, visto che nessuno ha mai chiesto la censura ad esempio per le foto dei campi di sterminio nazisti.
Personalmente, fa molta più paura la censura della Rete e il suo controllo centralizzato, rispetto a una massa incontrollata di informazioni in presa diretta, che porterebbe certo il pericolo di qualche informazione falsa, ma sarebbe la garanzia dell'avere più occhi indipendenti sparsi in giro per il mondo.
Peraltro spetterebbe sempre ai media tradizionali — e qualificati — di verificare la veridicità delle informazioni raccolte. Forse è proprio questo il punto su cui riflettere: l'attuale grado di autorevolezza dei grandi media, ostaggi dei budget e e delle linee editoriali (elegante locuzione per filtrare la pratica orwelliana del bispensiero). Per la cronaca più scottante o cruenta, quasi tutto passa attraverso le veline degli uffici stampa di questo o quel governo o Corpo di polizia.
Diciamo francamente che dietro alle parole dei governi tedesco e francese c'è il mai sopito desiderio di evitare che il proprio operato venga analizzato e giudicato. È dalle immagini e dalle testimonianze che si scoprono i lati deboli delle versioni ufficiali, quelle che ci vengono imposte come verità incontestabili. Il vizio di effettuare una legislazione d'emergenza per imbavagliare la Rete è sempre all'ordine del giorno ed eclatanti fatti di sangue offrono una scusa perfetta per farlo col consenso implicito dell'opinione pubblica.
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